PADOVA – Si è conclusa a Padova la seconda edizione della Biennale di street art “Super Walls”, la manifestazione internazionale dedicata all’arte pubblica e alla valorizzazione del paesaggio urbano, curata dal gallerista Carlo Silvestrin e dalla critica d’arte Dominique Stella.
L’edizione 2021 ha coinvolto 39 artisti, di cui 13 donne, provenienti da sette paesi e chiamati a interpretare con il loro filtro creativo il tema della rinascita alle porte dell’era post-pandemica.
Le superfici, che si aggiungono alle 20 già realizzate in occasione della prima edizione, sono state messe a disposizione da enti pubblici e privati, compresi ospedali, scuole, supermercati e istituti religiosi. Gli artisti che hanno preso parte a Super Walls 2021 sono: gli italiani Alessio-B, Any, Axe, Boogie.EAD, Joys, Orion, Peeta, Roulè, Tony Gallo, Yama, Zero Mentale, Evyrein, Gabriele Bonato, Mrfijodor, Paolo Psiko, Shife, Alessandra Carloni, Ale Senso, Capo Bianco, Pamela Randon ed Elena Meneghetti (in coppia RA.MEN); gli spagnoli Spok, Doa Oa, Nuriatoll e le argentine trapiantate in Spagna Vanesa Galdeano e Analí Chanquía (in coppia Medianeras); la russa operante in Francia Anna Conda e i francesi Nerone (di base in UK), Daco, David Karsenty, il collettivo La Crémerie; le olandesi JDL e Nina Valkhoff; la tedesca Julia Benz.
Tra le opere più apprezzate dai cittadini e dai visitatori durante la realizzazione, spiccano: il murale più grande d’Italia, esteso per quasi 4.000 metri quadri e comparso sull’acquedotto di Padova per mano del collettivo francese La Crémerie; il commovente regalo di nozze dell’olandese JDL, un abbraccio alto più di 20 metri sull’ospedale Sant’Antonio, al fratello adottivo e a sua moglie malata di cancro; il murale “Consumerism consumes us” dell’italiano Mrfijodor sulle pareti di una scuola, dove una sigaretta lunga trenta metri brucia salute, ambiente e coscienze ammonendo sui danni provocati dai alcuni gesti rituali comuni; le coloratissime oche di Tony Gallo nell’opera “Nulla è per caso” sulla palestra comunale di Mestrino; i giochi di prospettiva tridimensionali di Peeta che fanno sparire un intero angolo dell’edificio dell’Università di Padova, che ha messo a disposizione due muri tra le numerose iniziative per la celebrazione dei suoi 800 anni.
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