BOLOGNA – Il segno di Ustica è la conversazione che si svolgerà giovedì 15 luglio 2021 alle h 21.15 nell’ambito della rassegna Attorno al Museo, promossa da Associazione Parenti delle Vittime della Strage di Ustica, con Regione Emilia-Romagna, Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna, Istituzione Bologna Musei | MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, Comune di Bologna – Quartiere Navile, Bologna Città della Musica UNESCO e parte di Bologna Estate 2021.
All’incontro, coordinato dal presidente dell’Istituzione Bologna Musei Roberto Grandi e realizzato in collaborazione con l’Istituto Storico Parri, partecipano Luca Alessandrini (storico e direttore Museo della Resistenza di Bologna – Istituto Storico Parri), Daria Bonfietti (presidente Associazione dei Parenti delle Vittime della Strage di Ustica), Giuseppe De Mattia (artista), Flavio Favelli (artista) e Andrea Mochi Sismondi, curatore della pubblicazione che dà il titolo alla serata.
Nel corso della discussione ci si concentrerà sugli stimoli profondi che hanno portato così tante artiste e artisti – autonomamente o su input dell’Associazione – a confrontarsi con la strage e con la molteplicità di questioni che la vicenda solleva.
Si partirà dal volume di recente pubblicazione Il segno di Ustica (Cue Press, 2021), per il quale il curatore Andrea Mochi Sismondi ha incontrato più di cinquanta tra artiste e artisti che si sono posti in relazione con la strage e studiose e studiosi che hanno approfondito il fenomeno per confrontarsi con loro sui diversi approcci che ne hanno contraddistinto il lavoro.
La specificità della strage di Ustica, in relazione alle opere generate, risiede secondo l’autore nella sua capacità di evocare forme narrative archetipiche e temi tragici quali l’insepoltura e il volo spezzato, nella potenza immaginifica dei luoghi in cui si è consumata – tra i cieli più alti e gli abissi più profondi – e negli universali politici che mette in gioco, a partire dalla dialettica tra la coscienza individuale, la necessità di giustizia e i freni di una presunta ragion di Stato. Ma accanto a queste specificità intrinseche, fondamentale è stata l’azione dell’Associazione Parenti delle vittime, che ha scelto di integrare alla sua battaglia decennale per la verità ogni occasione di sperimentazione artistica e di evoluzione culturale, assumendo un ruolo produttivo particolarissimo nel contesto dell’arte contemporanea. “Dalla voce degli artisti emerge la potenza dell’incontro con i parenti delle vittime, in particolare con Daria Bonfietti, con il relitto del DC-9 e con il materiale documentario relativo alla strage. – dice Mochi Sismondi – L’incontro con la strage di Ustica solleva negli artisti la necessità di confrontarsi con il proprio sé più profondo, con la propria autenticità, andando oltre il proprio armamentario formale consolidato per ripensare il proprio gesto creativo. Le questioni sollevate dalla vicenda che forse – a causa delle innumerevoli menzogne, dei tanti depistaggi e dei continui insabbiamenti – più di ogni altra ha segnato il trauma collettivo della rottura del patto di fiducia tra Stato e cittadini, fa sì che Ustica porti gli artisti ad allontanarsi dalla retorica del “Mai più!” per concentrarsi invece sui nodi irrisolti, sulle crepe del contemporaneo, sugli aspetti ancora attuali che essa squarcia. Ecco perché il libro parla del passato ma guarda, attraverso l’arte e la sua capacità interpretativa, al presente e al futuro”.
Progetti artistici che entrano in risonanza con il parallelo percorso di ricerca storica che ha portato alle recenti pubblicazioni Ustica. Una ricostruzione storica di Cora Ranci, edito da Laterza e 1980: l’anno di Ustica a cura di Luca Alessandrini, edito da Mondadori.
La serata è a ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria, fino a esaurimento posti, sul sito www.attornoalmuseo.it.
La proposta artistica di Attorno al Museo parte da opere prime originali che sappiano rivolgere il proprio sguardo al futuro e alle nuove generazioni nella consapevolezza che solo interrogandosi e mantenendo viva l’attenzione sul passato e sulla storia sia possibile dare risposte ai continui mutamenti a cui siamo sottoposti quotidianamente.
I sette appuntamenti in programma, con la consueta versatilità ormai diventata tratto distintivo, scelgono di creare dialoghi peculiari tra gli accadimenti del giugno 1980, l’installazione di Christian Boltanski al Museo per la Memoria di Ustica, il presente e il futuro, spaziando tra installazioni artistiche, teatro, jazz, danza e poesia.
Nelle serate di spettacolo (1, 8, 15, 19, 29 luglio, 10 agosto 2021) il Museo per la Memoria di Ustica rimane aperto dalle h 20.00 alle 23.00.
Il Dipartimento educativo MAMbo propone una visita guidata gratuita alle h 20.00 con prenotazione obbligatoria alla mail mamboedu@comune.bologna.it entro le h 13.00 del giorno stesso.
L’ingresso al museo è sempre gratuito.
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