MILANO – Nell’ambito della manifestazione Bookcity 2020, vengono presentate venerdì 13 novembre due ricerche commissionate da Intesa Sanpaolo: “I consumi culturali degli italiani ai tempi del Covid-19: vecchie e nuove abitudini” e “Effettofestival 2020: i festival di approfondimento culturale ai tempi del Covid-19”, volte ad indagare l’impatto del lockdown sulla cultura italiana e per mettere a disposizione di operatori culturali e pubblico strumenti di analisi per la ripartenza dell’attività secondo i nuovi parametri.
La ricerca “I consumi culturali degli italiani ai tempi del Covid-19: vecchie e nuove abitudini”, condotta da Ipsos, si è svolta dal 6 al 21 ottobre 2020, interessando un campione di 1000 persone a livello nazionale e 200 fruitori abituali della cultura. L’indagine ha evidenziato l’importanza del digitale nella fruizione della cultura durante il periodo di confinamento, sia per i ‘neofiti’, cioè coloro ‘che si sono avvicinati al mondo della cultura a partire dal lockdown’, sia per i fruitori abituali.
La fruizione dal vivo è sicuramente il modo migliore per valorizzare un evento culturale, sia esso una mostra, uno spettacolo teatrale o la presentazione di un libro, perché offre un’esperienza immersiva, completa e valorizzante. Il lockdown ha quindi inizialmente disorientato, soprattutto i fruitori abituali. La fruizione dal vivo degli eventi/attività culturali è mancata molto all’86% del campione e al 94% dei fruitori abituali. Il 53% ha tuttavia cercato nuove modalità di fruizione culturale a distanza e il digitale ha ricoperto un ruolo chiave durante il lockdown.
Il digitale può dunque diventare un elemento di integrazione della fruizione in presenza, completando e arricchendo l’evento con contenuti extra, digitali.
La seconda ricerca “Effettofestival 2020: i festival di approfondimento culturale ai tempi del Covid-19”, realizzata da Giulia Cogoli e Guido Guerzoni, è stata condotta su un campione di 87 festival nazionali per indagare come le rassegne culturali hanno reagito di fronte all’emergenza sanitaria, che ha negato l’aggregazione e della presenza fisica, uno degli elementi principali. La ricerca ha evidenziato che il 17% delle rassegne ha annullato l’edizione 2020, il 7% ha proposto una doppia edizione, online e in presenza (a lockdown finito), il 17% ha optato per una formula completamente online.
Per le rassegne culturali il digitale sarà quindi un elemento irrinunciabile per il futuro: il 46% delle manifestazioni culturali proporranno nel 2021 la formula ibrida tra online e live, con format nuovi e contenuti che andranno ad integrare l’esperienza dal vivo.