SALERNO – Paestum, la cui area archeologica è sito Unesco dal 1998, ospita, da giovedì 14 a domenica 17 novembre 2019, la XXII edizione della Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico.
Obiettivo della manifestazione annuale è la valorizzazione e promozione di siti e destinazioni di richiamo archeologico, contribuendo alla destagionalizzazione e all’incremento delle opportunità economiche con il Workshop con i Buyer esteri selezionati dall’ENIT. Si tratta di un evento sempre molto partecipato che coinvolge addetti ai lavori, operatori turistici e culturali, viaggiatori, appassionati, mondo scolastico e universitario.
Saranno 100 gli espositori, tra cui per la prima volta: Città Metropolitana di Reggio Calabria con il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, Comune di Crotone con Crotone Sviluppo, Confturismo Marche Nord, Destinazione Turistica Romagna, Le Navi Antiche di Pisa, Rete Museale della Provincia di Grosseto “Musei di Maremma” e Ambito Territoriale Turistico Maremma Toscana – Area Nord e Area Sud; a livello internazionale: l’Agenzia di Strategia Turistica delle Isole Baleari e ICOMOS Cina; numerosa la presenza dell’America Latina con Colombia, Cuba, Guatemala, Honduras, Perù.
Numerose le sezioni speciali:
ArcheoExperience, Laboratori di Archeologia Sperimentale per la divulgazione delle tecniche utilizzate dall’uomo nel realizzare i manufatti di uso quotidiano.
ArcheoIncoming, spazio espositivo e Workshop con protagonisti i tour operator che promuovono le destinazioni italiane per sviluppare l’incoming del turismo archeologico.
ArcheoIncontri, per conferenze stampa e presentazioni di progetti culturali e di sviluppo territoriale.
ArcheoLavoro, orientamento post diploma e post laurea con presentazione dell’offerta formativa a cura delle Università presenti nel Salone.
ArcheoStartUp, per la prima volta in collaborazione con l’Associazione Startup Turismo che riunisce le migliori realtà che offrono nuovi prodotti e servizi digitali nei settori del turismo e della cultura.
ArcheoVirtual, l’innovativa mostra internazionale di tecnologie multimediali, interattive e virtuali in collaborazione con ITABC Istituto per le Tecnologie Applicate ai Beni Culturali del CNR.
Previste oltre 60 tra conferenze e incontri con i più noti Divulgatori culturali, Archeologi, Soprintendenti, Direttori di Musei, Docenti Universitari, Giornalisti.
Si terrà inoltre la quinta edizione dell’International Archaeological Discovery Award, il Premio intitolato a Khaled al-Asaad, Direttore dell’area archeologica e del Museo di Palmira dal 1963 al 2003, che ha pagato con la vita la difesa del patrimonio culturale.
Le cinque scoperte finaliste dello scorso anno candidate alla vittoria per il 2019 sono:
– Bulgaria: nel Mar Nero il più antico relitto intatto del mondo
– Egitto: a Saqqara a sud del Cairo un antico laboratorio di mummificazione
– Giordania: nel Deserto Nero il pane più antico del mondo
– Italia: l’iscrizione e le dimore di pregio scoperte a Pompei
– Svizzera: la più antica mano in metallo trovata in Europa
Secondo le segnalazioni ricevute dalle sei testate internazionali, tradizionali media partner della Borsa: Antike Welt – Germania, Archéologia – Francia, as. Archäologie der Schweiz – Svizzera, Current Archaeology – Regno Unito, Dossiers d’Archéologie – Francia, il premio va alla scoperta del “più antico relitto intatto del mondo”, avvenuta a 2 km di profondità nel Mar Nero, al largo della costa della Bulgaria. Grazie all’insolita composizione chimica dell’acqua e alla mancanza di ossigeno al di sotto dei 180 mt, il Black Sea Maritime Archaeology Project (MAP) ha rinvenuto una nave di legno risalente a 2.400 anni fa, con gli elementi strutturali, fra cui l’albero e i banchi per i rematori, mai prima d’ora rinvenuti intatti in navi così antiche, attestandolo come il più antico relitto completo conosciuto trovato in mare (le barche rituali egizie ritrovate negli scavi, come quelle di Cheope, sono però molto più antiche).
Il Premio sarà consegnato a Jonathan Adams, Responsabile del Black Sea Maritime Archaeology Project (MAP), venerdì 15 novembre alla presenza di Fayrouz, archeologa e figlia di Khaled al-Asaad.
Lo “Special Award”, il Premio alla scoperta con il maggior consenso sulla pagina Facebook della BMTA, è invece assegnato al “pane più antico del mondo”, ritrovato nel Deserto Nero della Giordania da un gruppo di ricercatori delle Università di Copenaghen, di Cambridge e University College di Londra: si tratta di una focaccia di pane azzimo carbonizzata di circa 14mila anni.