ROMA – Si è spento all’età di 93 anni, dopo che il 17 giugno scorso è stato ricoverato in condizioni critiche nel reparto di rianimazione dell’ospedale romano, proprio mentre si stava preparando a partecipare con la sua Autodifesa di Caino, il 15 luglio, allo spettacolo che si sarebbe tenuto alle Terme di Caracalla.
Scrittore, sceneggiatore, regista, drammaturgo e insegnante, Camilleri era nato il 6 settembre 1925 a Porto Empedocle. Quella cittadina che oggi lo ricorda nelle parole del sindaco, Ida Carmina, che dichiara: “tutti lo conoscevano come una persona di grande umanità e semplicità. Mancherà a tutti, come manca una persona di famiglia”.
L’umanità e il senso di familiarità che è riuscito a suscitare Camilleri è un qualcosa che ricorre anche nel ricordo del segretario nazionale del PD e presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, che afferma: “Una voce unica e meravigliosa. Andrea Camilleri, con i suoi romanzi e con la sua presenza pubblica, è stato capace di suscitare un sentimento di vicinanza quasi familiare in una moltitudine di persone”.
Oggi sono in tanti a esprimere il cordoglio per la scomparsa di questo grande narratore, primo fra tutti Luca Zingaretti, interprete del commissario Montalbano nella serie più amata e popolare della tv italiana, che su Instagram saluta così il maestro: “E alla fine mi hai spiazzato ancora una volta e ci hai lasciato. Nonostante le notizie sempre più tragiche, ho sperato fino all’ultimo che aprissi gli occhi e ci apostrofassi con una delle tue frasi, tutte da ascoltare, tutte da conservare. Adesso te ne vai e mi lasci con un senso incolmabile di vuoto”.
“Con Andrea Camilleri – dichiara il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci – scompare uno dei migliori interpreti della cultura siciliana nel mondo. Scrittore sanguigno e prolifico, con i suoi romanzi ha regalato alla nostra isola il più efficace spot turistico, promuovendone l’immagine in Italia e all’estero”.
Noto in particolare per Montalbano (del 1994 La forma dell’acqua, il primo romanzo poliziesco che vede protagonista il celeberrimo Commissario), Camilleri nella sua lunga vita è stato anche attore e regista (nel 1949 frequenta l’Accademia di Arte Drammatica Silvio d’Amico, come allievo regista). È stato il primo a portare Beckett in Italia, di cui mette in scena Finale di partita nel 1958 al Teatro dei Satiri di Roma e poi ne cura una versione televisiva con Adolfo Celi e Renato Rascel. A Camilleri si devono anche le rappresentazioni teatrali di testi di Ionesco, Strindberg, T. S. Eliot. Ha inoltre portato in teatro i poemi di Majakovskij nello spettacolo Il trucco e l’anima.
Da citare anche la serie di romanzi dedicata dal Maestro ai grandi pittori. Nel 2007 pubblica per Mondadori Il colore del sole (Caravaggio), nel 2008 per Skira La Vucciria. Questo lavoro si ispira a La Vucciria di Renato Guttuso, dedicata al celebre mercato di Palermo. Nel 2009 sempre per Skira scrive il romanzo ambientato nella “sua” Agrigento dal titolo Il cielo rubato. Dossier Renoir (Renoir).
Camilleri è stato d’ispirazione anche per fumetti. Il 16 aprile 2013 appare infatti la storia “Topolino e la promessa del gatto”. Il racconto ambientato in Sicilia vede Topolino aiutare il commissario Salvo Topalbano, parodia del celebre commissario Salvo Montalbano. Un altro personaggio della storia, il signor Patò, è stato disegnato secondo la fisionomia dello scrittore siciliano. La storia, disegnata da Giorgio Cavazzano e tratta dai testi di Francesco Artibani, è stata supervisionata proprio da Camilleri.
Del 2018 è la pubblicazione de I tacchini non ringraziano, in cui lo scrittore ha raccolto il suo “zoo personale”. “Se veramente un giorno riusciremo a sapere quale opinione hanno di noi gli animali, sono certo che non ci resterà da fare altro che sparire dalla faccia del pianeta, sconvolti dalla vergogna”- affermava Camilleri. Il libro è corredato dalle illustrazioni dell’artista Paolo Canevari.
Il suo ultimo scritto Il cuoco dell’Alcyon rimasto molte settimane in cima alle classifiche dei libri più venduti in Italia.
“Se potessi vorrei finire la mia carriera seduto in una piazza a raccontare storie e alla fine del mio ‘cunto’, passare tra il pubblico con la coppola in mano” – Questo affermava ironicamente Camilleri.
“Se ne va un genio della letteratura del Novecento. – Ha commentato il Ministro per i Beni e le Attività culturali Alberto Bonisoli – Regista teatrale, sceneggiatore, scrittore prolifico e instancabile, il maestro Andrea Camilleri lascia un vuoto profondo nella cultura italiana. Se ne va un fine intellettuale. Se ne va uno dei migliori interpreti della sicilianità. Se ne va un galantuomo, direbbero nella ‘sua’ ‘Vigata’, che con il suo stile unico, ironico e dolce, pungente e critico, è riuscito ad avvicinare tanti italiani alla lettura, a promuovere nel mondo l’immagine della sua terra, la Sicilia, a riscattarla, con il ‘suo’ commissario Montalbano, narrandone vizi e virtù. Ci mancherà moltissimo”.