MADRID – Dal 21 giugno, il museo Thyssen-Bornemisza di Madrid ospita la mostra dal titolo Caravaggio e i Pittori del Nord. In esposizione dodici tele del maestro lombardo che riguardano la sua produzione dal periodo romano fino alle opere più emotive e scure degli ultimi anni. Tra i capolavori anche “San Giovanni Battista nel deserto”, “I Musici”, “Il sacrificio di Isacco”, “L’incoronazione delle spine” o “San Francesco in meditazione”.
Il commissario della mostra Gert Jan van der Sman, dell’Università di Lleiden sottolinea come fra il 1600 e il 1630 furono oltre duemila i pittori di tutta Europa che giunsero a Roma per impregnarsi dell’arte di Michelangelo Merisi da Caravaggio. Un dato che dà un’idea dell’influenza che ebbe sull‘arte del suo tempo. E infatti in mostra a rimarcare l’importanza di Caravaggio anche in ambito europeo sono esposti circa 41 capolavori di pittori che ne subirono l’influenza tra cui gli olandesi Dirk van Baburen, Gerrit van Honthorst e Hendrick ter Brugghen, quelli attivi nelle Fiandre, Nicolas Régnier e Louis Finson o i francesi Simon Vouet, Claude Vignon e Valentin de Boulogne.
Le opere provengono da da collezioni private e da istituzioni culturali, dal Metropolitan Museum of Art di New York alla Galleria degli Uffizi di Firenze, dall’Hermitage di San Pietroburgo al Rijksmuseum di Amsterdam, fino alla chiesa di San Pietro in Montorio a Roma.
La mostra è introdotta dal dipinto di “Santa Caterina d’Alessandria” opera appartenente alla collezione permanente del museo spagnolo, e chiude con “Il martirio di Sant’Orsola”, un’opera buia e angosciante dipinta da Caravaggio una settimana prima di morire. Dietro Sant’Orsola c’è infatti lo stesso Caravaggio in un autoritratto, che con lo sguardo dialoga con il personaggio che sta uccidendo la donna.
L’esposizione resterà aperta fino al 18 settembre prossimo.