LONDRA – Il Turner Prize, prestigioso premio istituito nel 1984, riservato solo agli artisti britannici di nascita o che risiedono in Gran Bretagna, nella sua edizione 2018 è stato vinto da Charlotte Prodger.
L’artista, nata a Bournemouth nel 1974 e formatasi alla Goldsmiths di Londra e alla Glasgow School of Art, si è aggiudicata l’assegno di 25mila sterline, che le è stato consegnato durante una cerimonia nella galleria della Tate Britain di Londra, presentata dalla scrittrice nigeriana Chimamanda Ngozi Adichie.
Prodger è essenzialmente una videoartist e i suoi lavori si caratterizzano in particolare per il ricorso alle immagini in movimento. L’artista realizza video, dal carattere introspettivo e suggestivo, con il proprio telefonino, in cui cerca di combinare riflessioni sul paesaggio e l’identità di genere.
La giuria del Turner Prize ha premiato l’artista per “Bridgit”, un cortometraggio di 32 minuti girato con l’iphone, “con immagini evocative di una elevata qualità pittorica e con continui richiami alla storia dell’arte”. Il presidente della giuria, Alex Farquharson, direttore della Tate Britain, ha spiegato che il lavoro di Prodger “mostra bene il volto di una generazione più giovane di artisti che si è affacciata sulla scena pubblica”. “Affronta l’identità di genere come un tema non risolto, come qualcosa di fluido, come qualcosa che non sempre si conforma alle norme della società”.
Gli altri finalisti erano Forensic Architecture, Naeem Mohaiemen e Luke Willis Thompson, ai quali è andato un assegno di 5mila sterline ciascuno.