ROMA – Dopo l’allestimento in Piazza San Pietro del 2012, torna a Roma il presepe lucano in un altro contesto eccezionale, quello della Sala D’Ercole nel Palazzo del Quirinale. L’opera, di un’area di quaranta metri quadri per un’altezza di circa sei metri, è realizzata inpolistirene, pietra, legno e ferro e presenta circa centoventi personaggi in terracotta.
Si tratta di un presepe che il maestro Franco Artese ambienta nel paesaggio dei borghi della Basilicata e dei Sassi di Matera, quelli che Pasolini scelse per il suo “Vangelo”, affermando di aver ritrovato qui i volti e i luoghi “intatti” che in Palestina erano andati perduti. Un’opera unica dunque, in grado di raccontare il mistero della Nascita, la storia, la cultura e il paesaggio di una Terra ricca di naturale spiritualità, millenario crocevia di popoli e tradizioni.
La scena si compone di diversi quadri che raccontano momenti della vita quotidiana in un ambiente semplice e laborioso, che attinge a immagini tratte da riti e tradizioni della civiltà rurale lucana.
L’allestimento di quest’anno nelle Sale storiche del Palazzo del Quirinale ha però suggerito la creazione di una scena avulsa dal contesto abituale. Viene infatti proposto il ricordo di un importante evento per la Basilicata: la visita del Presidente del Consiglio Giuseppe Zanardelli, fatta su sollecitazione dell’amico Giustino Fortunato e di altri parlamentari lucani, nel settembre del 1902. Da quel viaggio maturò la Legge speciale per la Basilicata, emanata di lì a poco.
L’immagine che viene riproposta nel presepe è quella di Zanardelli che accarezza con tenerezza una bambina che gli dona un piccolo mazzo di fiori, mentre intorno assistono partecipi la madre e altre donne.Una scena di grande rilevanza che vuole evidenziare l’attenzione che il Presidente del Consiglio riservò, in particolare, alle donne della «tanto diletta terra Lucana», di cui elogiò “la prestanza”, la forza e il coraggio.
Così commenta l’evento Mariano Schiavone, Direttore Generale dell’Azienda di Promozione territoriale (Apt): «La disponibilità del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha reso possibile questo ambito traguardo; la Basilicata e il suo presepe si collocano quest’anno in un contesto di inestimabile valore storico, culturale e artistico, coniugando insieme la forza di un gesto altamente simbolico. L’avvenimento si presenta di forte impatto, perché preannuncia, nel modo migliore, il grande evento di Matera Capitale europea della Cultura 2019, grazie al quale la nostra Regione vivrà un’esperienza irripetibile di centralità e protagonismo. La nascita di Gesù, collocata nel cuore dei Sassi di Matera Patrimonio dell’Umanità, aumenta a dismisura l’incanto di un paesaggio unico al mondo. La storia rievoca tradizioni e simboli universali di fede e convivenza tra i popoli; allo stesso tempo, la “piazza” offre l’armonia del vivere senza barriere, dinamica e aperta. Come nello spirito di Matera 2019. La Basilicata intera si riconosce nel presepe, nei volti e nei gesti delle donne, degli uomini e dei bambini che animano la platea davanti alla grotta della Natività».
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