GENOVA – La Chiesa di San Martino di Albaro è stata al centro di un importante progetto di restauro, conclusosi il 5 ottobre con la sua riapertura al pubblico. Situata nel quartiere genovese di San Martino, la chiesa è un monumento storico di grande rilievo, con origini che risalgono addirittura al 1006. Dal 2024 è entrata a far parte dei Palazzi dei Rolli e in occasione dei Rolli Days la struttura è stata oggetto di una prima visita in anteprima, che ha permesso al pubblico di entrare nel vivo di quello che allora era ancora un cantiere aperto.
Grazie all’intervento di Drone Genova, il restauro della volta e degli affreschi seicenteschi è stato documentato con riprese aeree che offrono una prospettiva inedita sull’intero processo.

Il cantiere e il lavoro di restauro
I lavori, iniziati a giugno 2023, sono stati resi possibili grazie al contributo dell’8×1000 e alla Compagnia di San Paolo, sotto la supervisione della Soprintendenza ai Beni Culturali. Il progetto ha riguardato principalmente la volta della navata centrale, interessata da importanti lesioni strutturali. I ponteggi utilizzati, dotati di tecnologie avanzate per garantire la sicurezza, hanno consentito ai restauratori di lavorare ad altezze considerevoli, fino a oltre 20 metri.
Gli affreschi, tra cui spicca “San Martino e il Povero” di Bernardo Castello, sono stati riportati alla luce grazie all’uso di tecniche di pulitura innovative, come il laser a foto-ablazione, che ha rimosso delicatamente secoli di sporco senza danneggiare i colori originali.
Le tecniche di restauro
Il restauro ha richiesto l’uso di diverse metodologie combinate. Elena Franceschini, titolare di Maelle Restauri, ha spiegato che il restauro “non è solo la restituzione estetica di un opera ma porta con sé anche una forte responsabilità legata alle lavorazioni messe in atto per non alterare gli equilibri necessari alla conservazione della stessa. Nel caso della chiesa di San Martino di Albaro abbiamo scelto di mettere in campo una serie di metodologie combinate tra di loro, in modo tale che l’intervento fosse il più rispettoso possibile delle opere con cui andavamo a rapportarci”.
Oltre alla tecnica laser per la pulitura, è stata utilizzata la tecnica del tratteggio per la parte di reintegrazionepittorica, “al fine di lavorare in maniera ottimale anche sulle grosse stuccature e di rendere l’intervento riconoscibile e rispettoso dell’originale”.
Le riprese di Drone Genova
Drone Genova, guidata da Bruno Ravera, ha documentato l’intero processo di restauro con una serie di video che alternano riprese a campo largo e immagini ravvicinate, creando un’esperienza visiva altamente immersiva. Le riprese hanno catturato momenti chiave, come la rimozione del fumo delle candele dagli affreschi, che ha restituito all’opera di Castello la sua originaria bellezza.
Il video prodotto da Drone Genova offre una prospettiva inusuale sulla chiesa di San Martino di Albaro, combinando tecniche di ripresa avanzate, come i time-lapse, con una narrazione che guida lo spettatore attraverso l’intero anno di lavori. Il risultato è un viaggio visivo che permette di apprezzare a pieno l’importanza storica e artistica di questo restauro.
“Attraverso i video realizzati da Drone Genova e ancor più che nelle foto, per quanto anch’esse emblematiche – conclude Elena Franceschini – è possibile respirare appieno l’idea del vissuto di tutto quello che è stato il lavoro fatto in questi mesi. Il video ti restituisce davvero quell’emozione in più di fronte a un restauro così importante”.