BOLOGNA – Sono 15 gli artisti coinvolti nel progetto “Child abuse”, il filmostra d’arte contemporanea che tratta il delicato tema dell’abuso sui minori.
E’ stato stimato che sono oltre 100mila i bambini nel nostro Paese vittime di violenza, un terzo delle quali si consuma in ambito domestico: numeri drammatici, che il contesto pandemico, con la forzata permanenza in ambito domestico, pare aver esacerbato. Un problema che l’OMS ha definito “di salute pubblica”, con un preoccupante aumento delle violenze sui più piccoli, che si associa ai rischi psicologici dell’isolamento e all’incremento delle nuove povertà.
Il progetto è stato ideato e curato da Eleonora Frattarolo, con la regia di Davide Mastrangelo. L’idea iniziale di una mostra che avrebbe dovuto essere allestita a Bologna ha dato vita, con il perdurare dell’emergenza sanitaria, a un ulteriore sviluppo del progetto, con il filmostra d’arte contemporanea che coinvolge: Maurizio Cattelan, Elisabetta di Sopra, Giosetta Fioroni, Luciano Leonotti, Eleonora Mazza, Paolo Migliazza, Gianni Moretti, Rufoism, James Rielly, Edoardo Sessa, Vanni Spazzoli, Sandra Tomboloni, Massimiliano Usai, Nicola Vinci, Silvia Zagni – e include nella narrazione anche i galleristi prestatori di opere, i legali e i medici afferenti al reparto di Pediatria d’Urgenza e al Pronto soccorso Pediatrico del Policlinico S. Orsola.
“Child abuse” mostra sculture, video d’artista, dipinti, fotografie, installazioni, prospettando così una linea di ricerca creativa che assolve anche a un’importante comunicazione sociale e si avvale di differenti linguaggi, o esplicitamente politici, o relativi a sottili dinamiche psichiche, o ancora rappresentativi di una feroce quotidiana banalità del male. Opere dove il tempo “perduto” dell’abuso non è affatto rimovibile, né da celare, perché svelandolo s’innerva nella coscienza dell’io dell’Autore e del riguardante, e quindi, attraverso la crescita individuale produce, per vie intricate e inaspettate, la storia. Anche la grande storia.
Il film sarà visibile sul sito prochildproject.org, sul sito del Policlinico Sant’Orsola-Malpighi www.aosp.bo.it e su piattaformaventiventi.genusbononiae.it (sezione “Archivio”).
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“CHILD ABUSE” Filmostra d’arte contemporanea
Opere di:
Maurizio Cattelan, Cuore, pezzo di ricambio, 1988
Elisabetta di Sopra, The care, 2019
Giosetta Fioroni, Autoritratto a nove anni, 1966
Luciano Leonotti, Rituali, 2000 – 2015
Eleonora Mazza, Senza titolo, 2000; Dimensioni verticali, 2020; Il compleanno, 2019; Aletheia, 2020;
Alice, 2020; Mary, 2020
Paolo Migliazza, We are not super heroes, 2017-2020
Gianni Moretti, E se non potrò dimenticarti almeno non t’incontrerò più, 2021
Rufoism, Due tranquilli, 2016
James Rielly, Fear of gun, 2009
Edoardo Sessa, Quel che rimane nei cassetti, 2021
Vanni Spazzoli, Pierino e il lupo, 1989
Sandra Tomboloni, Orfani, 2014
Massimiliano Usai, Pace libera Tutti, 2018; Rosalia Kali Parinati, 2019
Nicola Vinci, Storie, 2013
Silvia Zagni, L’isola delle scalze, 2020; Sarcofago, 2020
PROCHILD (PROtection and support of abused CHILDren through multidisciplinary intervention) è un Progetto biennale coordinato dall’Università di Bologna contro la violenza sui Minori per età, finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del Programma Diritti, Uguaglianza e Cittadinanza (REC) 2014-2020. Il Progetto, coordinato dal Professor Marcello Lanari, Direttore Pediatria d’Urgenza e Pronto Soccorso Pediatrico IRCCS Policlinico di Sant’Orsola, vede capofila l’Italia e coinvolge Organizzazioni governative ed universitarie di sei Paesi europei (Finlandia, Francia, Regno Unito, Grecia, Germania e Italia) con una profonda e diversificata esperienza. PROCHILD mira ad affrontare il fenomeno della frammentazione dei servizi di protezione e supporto ai minori vittime di violenza e creare una rete multidisciplinare tra stakeholder, replicabile in tutta la regione europea, nell’ambito dei servizi per la tutela dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Il progetto affronta il fenomeno della sottonotifica o mancanza di segnalazione e denunce dei casi di violenza, e definisce un approccio comune basato sulla complementarietà delle competenze per il supremo interesse del Minore.