ROMA – La riduzione di Cyrano De Bergerac in scena in questi giorni al teatro Eliseo è, di per sé, un’opera d’arte che esalta il capolavoro di Edmond Rostand, poeta francese che pubblicò nel 1897 questa commedia ispirata a Savinien Cyrano de Bergerac filosofo, scrittore, drammaturgo e soldato francese del seicento. Rostand ne potenzia gli aspetti simbolici per distillarne la vita, la messa in scena del teatro Eliseo la illumina con la sua bravura rappresentativa.
Questa riduzione propone il soggetto originale – in versi martelliani anche detti alessandrini – che hanno cioè una precisa cadenza musicale in francese sapientemente tradotta nella nostra lingua: la melodia arriva al cuore dello spettatore grazie a un’interpretazione perfetta, del protagonista come del cast. Corale melodico che accarezza il pubblico, enucleando i segreti dell’anima, nelle due ore e quaranta dello spettacolo. Senza cedimenti, né vuoti, né noia. Un’orchestra perfettamente accordata, dalla regista Nicoletta Robello Bracciforti, per eseguire la metafora più alta della disparità tra apparenza e sostanza.
Particolare encomio va dato alla scenografia di Matteo Soltanto, che ha creato uno sfondo pittorico di quadri, scale, botole, altalene e palchi : non facile ma azzeccato contenitore di significati eterni, dove la bellezza esteriore – giocosa, semplice, di pancia – deve cimentarsi a competere (perdendo) con il fascino spirituale che solo garantisce la prosecuzione della specie. Particolare encomio ai costumi di Silvia Bisonti, godibili anche nel libretto del teatro, interpretati nel rispetto dei tempi e dell’invenzione: il personaggio di Lia è ad esempio una sarabanda di panna, verdi, rosa e pervinca; Jodelet una fioritura creativa d’epoca. Nessuno è vestito secondo burocrazia, nessuno inventato senza rispetto dell’età storica.
Luca Barbareschi nel personaggio di Cyrano supera e ritrova se stesso, elargisce la saggezza – testimonianza di grande istrione e vitalità – a ognuno che non sia superficiale. Attorniato da una coreografia di attori eccellenti, conduce la sua avventurosa fatica del vivere in un crescendo lirico d’interpretazione. Barbareschi stesso in una intervista ha affermato: “Cyrano è un eroe perdente ma anche un uomo normale, come me non assoggettato al potere, al servilismo, è libero, indipendente. Cyrano mi somiglia – prosegue Barbareschi- anche per quella sua voglia di provocare ‘io amo essere odiato e mi piace molto dispiacere’ dice il personaggio. Ma in questo che io considero uno spettacolo straordinario si parla tanto d’amore e in particolare di sogni. Cyrano è un animo pieno di passione, è un sognatore, forse anche chi dirige un Teatro è un sognatore”
Teatro Eliseo di Roma
30 ottobre – 25 novembre 2018
Debutto nazionale martedì 30 ottobre ore 20.00
Luca Barbareschi
in
con
Linda Gennari
Duilio Paciello
Thomas Trabacchi
Duccio Camerini
Massimo De Lorenzo
e con (o.a.) Valeria Angelozzi, Federica Fabiani,
Alessandro Federico, Raffaele Gangale, Federico Le Pera, Gerardo Maffei
Matteo Palazzo, Carlo Ragone, Alberto Torquati
e gli allievi e le allieve del corso di Recitazione della Scuola d’Arte Cinematografica Gian Maria Volonté
Marilena Annibali, Francesca Antonini, Marco Cicalese, Lia Grieco, Marlon Joubert,
Valerio Legrottaglie, Romana Maggiora,
Gelsomina Pascucci, Federica Torchetti
Scene Matteo Soltanto
Costumi Silvia Bisconti
Luci Pietro Sperduti
Musiche originali Arturo Annecchino
Assistente ai movimenti di scena e maestro d’armi Alberto Bellandi
Vocal Coach: Elisabetta Mazzullo
Adattamento e regia Nicoletta Robello Bracciforti
Produzione Teatro Eliseo
Eccezionale figura, a metà fra storia e mito