ROMA – Gli spazi di Rhinoceros Gallery nel Palazzo Rhinoceros di Roma, progettato per Alda Fendi da Jean Nouvel, sede delle proposte e delle sperimentazioni artistiche e culturali della Fondazione Alda Fendi – Esperimenti ospitano, dal 15 dicembre 2019 al 15 marzo 2020, una preziosa opera di El Greco. Si tratta del dipinto“Santi Pietro e Paolo”, appartenente alle collezioni dell’Ermitage di San Pietroburgo.
I soggetti del capolavoro, i Santi Pietro e Paolo, sono patroni della Capitale d’Italia e la loro esposizione al Palazzo Rhinoceros li pone come “numi tutelari” dello spazio e per estensione della città di Roma.
L’opera è entrata nelle collezioni del Museo sulla Neva nel 1911, dono di Pëtr Pavlovič Durnovo, governatore generale di Mosca durante la Rivoluzione Russa del 1905. E’ esposta abitualmente nella sala dei capolavori dell’arte spagnola del museo di San Pietroburgo, accanto a una delle Skylight Halls che caratterizzano il cosiddetto Nuovo Ermitage, realizzato tra il 1839 e il 1851.
Il dipinto è emblematico dello stile ormai pienamente maturo di El Greco, che come afferma il curatore dell’esposizione Svyatoslav Savvateev nel saggio del catalogo de Il Cigno GG Edizioni: “è entrato nella storia della pittura come il più grande autore della Spagna del XVI secolo e divenuto uno degli artisti più conosciuti e celebrati di tutta la storia dell’arte europea”.
Nato a Creta nel 1541, Domenico Theotokopoulos, noto come El Greco, è stato uno dei pittori più innovativi della sua epoca. Rielaborando il colore di Tiziano, il luminismo di Tintoretto ed elementi da Correggio, Parmigianino, Raffaello, Dürer, El Greco dà vita a uno stile caratterizzato da scelte cromatiche inconsuete e innovative, con figure allungate e pennellate ampie. Il risultato sono opere tragiche e tormentate, frutto di una sintesi di attualità realistica ed evocazione visionaria. Anche l’eccezionale dipinto dell’Ermitage, concesso in prestito alla Fondazione Alda Fendi – Esperimenti, è un’opera profonda e spiritualmente intensa, realizzata dall’artista probabilmente tra il 1587 e il 1592 durante la sua attività a Toledo.
L’originalità della sua cifra stilistica fa dunque di El Greco il grande precursore del primo modernismo e il padre nobile delle nuove generazioni artistiche – secondo la definizione dello storico dell’arte tedesco Julius Meier-Graefe.
L’esposizione romana è frutto di un accordo di collaborazione triennale tra la Fondazione Alda Fendi – Esperimenti e il celebre museo russo. Un accordo prestigioso che nasce dal desiderio di incrementare i rapporti culturali tra l’Italia e la Russia, tramite l’esposizione di capolavori provenienti dal Museo Statale Ermitage di San Pietroburgo.
Organizzata da Il Cigno GG Edizioni in collaborazione con Ermitage Italia e Villaggio Globale International – la mostra è idealmente vicina alla retrospettiva dedicata a El Greco a Parigi, nelle sale del Grand Palais.