ROMA – Scrittori, poeti, pittori, registi: in tanti hanno preso a piene mani dal gotico, o ne sono stati presi. E oggi, è ovunque. Lo spiega l’ultimo episodio della serie “The Art of Gothic”, in onda venerdì 11 novembre alle 19.55 su Rai5. Intorno alla metà del diciannovesimo secolo, il Gotico aveva esteso i suoi rami in ogni direzione: c’era la pittura neogotica, alimentata da incubi e fobie, e il romanzo gotico, radicato nel terrore e nell’inquietudine. Ma cosa accadde quando il gotico valicò il recinto dell’era vittoriana e si estese fino al Ventesimo secolo e al nostro tempo? Divenne dilagante.
Vincent van Gogh: un nuovo modo di vedere
Una visita tra capolavori, disegni e scritti di Vincent van Gogh, dalle opere come “I mangiatori di patate”, “I Girasoli”, “Iris” o “La camera ad Arles” alle lettere al fratello Theo. Il racconto porta lo spettatore tra i padiglioni e i magazzini del Museo van Gogh di Amsterdam generalmente chiusi al pubblico. Il museo, aperto nel 1973, è una delle gallerie più popolari del mondo, perché Vincent – come voleva essere chiamato l’artista – è uno dei pittori più amati di tutti i tempi: sorprendente, poliedrico, capace di parlare a una platea estremamente vasta. Il film documentario ripercorre i momenti salienti della sua carriera, esplorandone gli aspetti più sconosciuti, soprattutto nelle commoventi e illuminanti lettere al fratello Theo.
Il documentario è stato realizzato dall’Olanda, in occasione del centoventicinquesimo anniversario della morte del pittore, ed è stato trasmesso in contemporanea mondiale in oltre mille sale cinematografiche in Europa, Stati Uniti, Canada, Africa, Asia, Australia, Nuova Zelanda e America Latina.