MILANO – E’ spettacolare Sala delle Cariatidi di Palazzo Reale di Milano a fare da cornice alla mostra “EMILIO VEDOVA”, curata da Germano Celant. “Questa esposizione – afferma Alfredo Bianchini, Presidente della Fondazione Emilio e Annabianca Vedova – corona il lavoro della Fondazione per celebrare il centenario della nascita di Emilio Vedova, a partire dalla pubblicazione del prestigioso volume Vedova De America, edito da Skira, cui ha fatto seguito la mostra Emilio Vedova di/by Georg Baselitz, curata dal grande pittore tedesco nel Magazzino del Sale a Venezia. Altra tappa importante, la produzione del film Emilio Vedova. Dalla parte del naufragio realizzato da Twin Studio per la regia di Tomaso Pessina, con la lettura dai diari del pittore da parte di Toni Servillo, che è stato presentato alla Mostra del Cinema di Venezia nell’ambito delle Giornate degli Autori”.
La mostra, che propone una chiave insolita per documentare il linguaggio artistico del pittore, presenta oltre ad opere che vanno dagli anni ʼ40 agli anni ʼ90, un intervento ambientale, progettato dallo studio Alvisi Kirimoto di Roma, che prevede la costruzione nella Sala delle Cariatidi di una parete lunga 30 metri e alta 5, circondata da una struttura luminosa indipendente che attraversa diagonalmente il salone, quasi provocandone la severità architettonica, in uno “scontro di situazioni” – come si sarebbe espresso Vedova.
“Fin dall’avvio delle riflessioni intercorse con la Fondazione Emilio e Annabianca Vedova e con Germano Celant, per il ricordo del centesimo anniversario della nascita del Maestro Vedova, cui Milano aveva già dedicato una mostra al Padiglione d’arte contemporanea nel 1991 – rammenta Domenico Piraina – ci apparve naturale e quasi frutto di predestinazione porre in dialogo le sue opere con il senso storico-architettonico della Sala, poi attuato concretamente nella proposta progettuale dello studio Alvisi Kirimoto che, con un muro di colore grigio antracite che penetra nel corpo della Sala, rende intensa e perfino commovente, più di quanto non lo sia già, la sua ambientazione: un gesto minimale ma intriso di grande potenza”.
“L’allestimento dell’esposizione è stato pensato e progettato – spiega Germano Celant – con l’intento di mantenere in atto la forte componente scenografica dell’ambiente in cui far emergere, nelle due sezioni contrapposte gli aspetti innovativi e radicali del contributo linguistico di Vedova alle vicende dell’arte moderna e contemporanea. Vale a dire proporre, da un lato, i lavori degli anni sessanta consistenti in dipinti e sculture, come i Plurimi, e dall’altro i grandi tondi degli anni ottanta, allestiti a parete e a terra. In tale dialogo tra estremi nasce il valore internazionale dell’artista, le cui vicende biografiche e professionali, dal 1919 al 2006, sono anticipate e dispiegate nella Sala del Piccolo Lucernario che precede la Sala delle Cariatidi mediante una cronologia, per anni, arricchita da opere originali: un intreccio tra storicizzazione e immersione nell’universo intenso e spettacolare di Vedova”.
L’itinerario biografico e professionale del grande pittore, nato a Venezia nel 1919 dove è scomparso nel 2006, è stato invece ricostruito nella Sala del Piccolo Lucernario che precede l’ingresso a quella delle Cariatidi. Qui una cronologia, composta da dati biografici, immagini e dichiarazioni poetiche, è accompagnata da una selezione di opere che copre il lungo arco della sua produzione artistica.
“L’elaborazione della cifra stilistica ‘plurima’ di Emilio Vedova – sottolinea l’Assessore alla Cultura di Milano, Filippo Del Corno – trova l’occasione di mostrare i segni spaziali e materici innovativi della sua opera, in un allestimento che ne evidenzia la forza espressiva, accompagnato da un contributo critico e di approfondimento che ripercorre la sua vicenda biografica”.
La mostra è accompagnata da una monografia pubblicata dalla Fondazione Emilio e Annabianca Vedova con Marsilio Editori, a cura di Germano Celant. Il libro mira a configurare un percorso completo delle diverse connotazioni linguistiche sperimentate dall’artista. La narrazione è arricchita da un ampio apparato iconografico: le opere, le fotografie personali e i testi di Vedova, corredati dai riferimenti al contesto storico e artistico.
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Vademecum
Palazzo Reale
Piazza Duomo 12, Milano
6 Dicembre 2019 – 9 Febbraio 2020
Orari
lunedì 14.30 – 19.30
martedì, mercoledì, venerdì e domenica 9.30 – 19.30
giovedì, sabato 9.30 – 22.30
Ultimo ingresso un’ora prima della chiusura
INGRESSO GRATUITO
www.palazzorealemilano.it