ROMA – È il 21 aprile 1951 quando a Palazzo Reale, a Milano, si inaugura la Mostra del Caravaggio e dei caravaggeschi, che espone un numero di dipinti autografi del Caravaggio mai più riunito in un unico ambiente. Nel giro di tre mesi la mostra viene visitata da più di quattrocentomila persone. Si tratta di un successo «eccezionale, incredibile» anche per Roberto Longhi, che della mostra è commissario tecnico.
Il volume CARAVAGGIO 1951 di Patrizio Aiello ripercorre dunque la storia e la fortuna critica della grande mostra. Ancora oggi, a quasi settant’anni di distanza, ci si interroga sulle ragioni di tanto successo, da individuare certo nella straordinarietà del pittore ma, forse, anche nei segreti di un allestimento esemplare che è rimasto finora sostanzialmente ignoto, se non nelle linee generali.
Il libro risale alla genesi della mostra, ricostruendone gli ambienti, definendo le personalità in campo, i rispettivi ruoli e gli inevitabili scontri che hanno agitato le riunioni del comitato organizzatore (uno su tutti, non certo inatteso, quello tra Longhi e Lionello Venturi).
Il risultato è un panorama articolato: Fernanda Wittgens, Costantino Baroni, Gian Alberto Dell’Acqua, Antonio Greppi, Achille Marazza, Giulio Andreotti e – per un tratto – persino Giovanni Battista Montini, il futuro papa Paolo VI, sono alcuni dei personaggi che si incrociano in questa vicenda, ricca di conseguenze per gli studi caravaggeschi ma anche punto di riferimento e modello per l’industria delle mostre a venire.
Patrizio Aiello ha conseguito il Dottorato di ricerca in Storia dell’arte alla Scuola Normale Superiore di Pisa. Autore di numerosi saggi, ha collaborato, tra gli altri, con l’Istituto della Enciclopedia Italiana e con il Fondo Ambiente Italiano. Per Officina Libraria ha curato nel 2014 la biografia Michelangelo. Una vita (I lemuri, 1).
CARAVAGGIO 1951
di Patrizio Aiello
240 pp. • brossura con alette
12 X 19 cm • 21 tavv. e 7 ill. b/n
18,00 €
978-88-3367-009-6 Officina Libraria