VENEZIA – La produzione vetraria di Ettore Sottsass (1917-2007) viene celebrata, nel centenario della sua nascita, nell’ambito de “Le stanze del vetro” alla Fondazione Cini di Venezia,dalla mostra Ettore Sottsass: il vetro a cura di Luca Massimo Barbero, direttore dell’Istituto di Storia dell’Arte della Fondazione Giorgio Cini.
Ettore Sottsass nel 2007 in occasione di una delle sue ultime uscite pubbliche, affermava: “Il vetro è un materiale pazzesco, molto misterioso trasparente, fragile. Dietro il vetro c’è, inutile che lo dica, un universo di esperienze secolari. In occasione di una delle prime Triennali, dopo la guerra, mi hanno chiesto di fare un vetro e mi ricordo che allora facevamo delle palle con disegno scozzese, c’erano cioè righe chiare e scure che si intrecciavano. È stata la mia prima esperienza di questa attività”. – Sottsass proverà sempre una grande fascinazione per gli aspetti quasi “magici” del processo di creazione del vetro: – “Il vetro, come la ceramica del resto, ha un’altra qualità strana: entra nel fuoco e non si sa cosa va dentro. Poi di colpo esce un oggetto puro perché bruciato dal fuoco, un oggetto di una purezza totale, di una intangibilità fisica totale. Come una visione. Si è veramente coinvolti in questo processo del vetro. Il vetro è uno spettacolo.”
Il curatore della mostra Luca Massimo Barbero spiega: “I vetri di Sottsass sono organismi complessi, disegnati come se fossero dei personaggi. L’architetto-artista spezza i confini tecnici degli oggetti con l’intrusione di materiali come vetro, plastica, Corian, vivificandoli. Sono delle presenze composte da più elementi che ruotano comunque attorno al vetro, elemento puro e misterioso, che nasce da un’alchimia di elementi naturali trasformati dal fuoco. Ettore Sottsass: il vetro è una mostra che fa ripensare all’attualità del vetro di Murano, una vitalità che guarda al futuro.”
Per esemplificare ancor più la curiosità e l’originalità creativa di Sottsass nei confronti del vetro, una delle sale della mostra sarà interamente dedicata a un ciclo di sculture inedite, realizzate dall’architetto nel 1999 su richiesta dello sceicco del Qatar, Saud Al Thani per la sua Millenium House. Si tratta di 21 sculture in vetro, di diverse dimensioni, talune oltre il metro, realizzate presso la Cenedese di Murano e che vengono qui presentate al pubblico per la prima volta.
Dalla fine degli anni ottanta, Sottsass sperimenta anche tecniche differenti da quelle muranesi con aziende a vocazione industriale, come Alessi, Baccarat, Egizia, Fontana Arte, Serafino Zani e Swarovski che lo portano a confrontarsi sia con la precisione del taglio, sia con la secolare tradizione del cristallo.
La mostra darà conto anche della collaborazione col Cirva di Marsiglia, centro di sperimentazione del vetro, dove dal 2004 Sottsass realizza la serie delle Kachinas, ispirata alle omonime bambole votive indiane.
Per l’occasione sarà pubblicato anche il primo compendio delle opere di Sottsass in vetro, edito da Skira, con saggi di Luca Massimo Barbero, Cristina Beltrami, Françoise Guichon e Marino Barovier.