SIENA – Si parte con la premiazione del Sipa – “Siena International Photography Awards”, il contest di fotografia che ha raccolto immagini, opere di fotografi professionisti, dilettanti e amatori provenienti da 161 Paesi di tutto il mondo.
Le foto saranno protagoniste di “Imagine all the people sharing all the world”, la mostra in programma negli spazi espositivi dell’ex distilleria dello Stellino, in Via Fiorentina. La quinta edizione della rassegna fotografica esporrà anche autentiche opere d’arte, fotografie di Premi Pulitzer, e pluripremiati vincitori del World Press Photo. L’esposizione è accompagnata anche dalle immagini video degli autori di National Geographic dei reportage più degli autori premiati e della storyboard. L’incredibile sequenza di immagini, irripetibili e suggestive, sarà esposta fino a domenica 1 dicembre.
“Above us only sky” è invece la più grande esposizione, accolta nei suggestivi locali del complesso della Basilica di San Domenico, attuale sede del Liceo Artistico “Duccio Buoninsegna” di Siena, dedicata alla fotografia aerea fino alle personali e alle collettive di fotografi di fama internazionali, come Randy Olson, che raccontano le emozioni e le storie più incredibili catturate dai loro obiettivi in giro per il mondo. Di Olson è possibile ammirare le immagini di “Plastic Apocalipse”. Una mostra che racconta la sfida ambientalista mettendo in scena l’autorevole rigore, la maestosa armonia, il delicato equilibrio e la straordinaria bellezza del nostro Pianeta, impegnato nell’ardua lotta di resistenza contro l’inquinamento. L’esposizione diventa una sorta di manifesto a tutela della vita del Pianeta e si propone come strumento di persuasione per prendere coscienza che ogni nostro agire è finalizzato a mutare in maniera indelebile il volto del Mondo.
Philip Coburn racconta invece la sua esperienza in Afganistan in “Afghanistan Desert Patrol”. Il fotografo racconta di avere avuto l’impressione di essere quasi dentro un film, tanto tutto sembrava assurdo e surreale: “mangiavamo cibo in scatola e ci lavavano con una bottiglia d’acqua ogni 3 giorni, ma l’essenziale era riuscire a rimanere vivi”.
Supera ogni pregiudizio e racconta la forza dell’amore la personale di Constanza Portnoy dal titolo “Life force: what love can save”, che sarà ospitata dal 27 ottobre al 1 dicembre nel Chiostro della Basilica di San Domenico. La fotografa argentina ha scelto di ‘dare luce’ alla straordinaria storia di Jorge, Vero e della piccola Ángeles. Una famiglia speciale nata dall’amore tra Jorge e Vero che, nonostante le difficoltà legate alle malformazioni dei due, riesce a dare alla luce la piccola Ángeles. L’obiettivo della fotografa si posa proprio sulla vita quotidiana della famiglia, per raccontare il legame d’amore, il sostegno incondizionato, l’accettazione reciproca e la tolleranza.
Celebra la prodezza delle “donne del mare” dai capelli argentati il reportage del fotogiornalista belga Alain Schroeder, dal titolo “Grandma Divers”, fino al 1 dicembre nell’Area Verde Camollia 85. Il fotografo racconta l’affascinante e poco conosciuta storia della comunità di pescatrici coreane, definite anche come le ultime sirene, dedite già dal 434 D.C. alla tradizionale attività dell’immersione subacquea in apnea in cerca di alghe, frutti di mare di vario genere e di polpi. Attraverso gli scatti di Alain Schroeder conosciamo le immersioni senza bombole di ossigeno e attrezzature tecnologicamente avanzate che hanno permesso alle Haenyeo di sviluppare metodi per “navigare” nelle profonde acque del mare, partendo da una tecnica di respirazione che permette loro di trattenere il respiro sott’acqua fino a due minuti.
Mary F.Calvert espone “Prisoners of War: Male on Male Sexual Assault in America’s Military” nel Chiostro Basilica di San Domenico. Le immagini in mostra raccontano la storia di alcuni coraggiosi soldati che hanno scelto di denunciare gli abusi subiti, nonostante le enormi pressioni affinché mantengano il silenzio.
“Blue ‘Karma” di Filippo Borghi è ospitata a Palazzo Sergardi Biringucci, ed è dedicata al mondo “Underwater”, che raccoglie alcune delle più belle immagini del fotografo, da anni considerato uno dei massimi interpreti internazionali di questo meraviglioso genere fotografico.
E poi ancora la mostra della preziosa collezione di Antonello Palazzolo, artista poliedrico, pianista, architetto e fotografo, ideatore di “Spazi Sonori”, istallazione permanente, laboratorio multimediale e salotto aperto dove suono, immagine e architettura si mescolano.
Il Festival del Siena Awads è promosso dall’associazione culturale Art Photo Travel in collaborazione con il Comune di Siena, con il patrocinio del Ministero degli Esteri, Università degli Studi di Siena, Regione Toscana, Camera di Commercio di Siena e Arezzo.
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