BOLOGNA – C’è un’energia primordiale che scorre nelle opere di Nunzio, un artista che da decenni esplora la materia con un’intensità che trascende i limiti della scultura. Con Fiammata, la sua nuova personale presso la Galleria de’ Foscherari di Bologna, Nunzio riporta al centro del discorso artistico il legno, il ferro e il piombo, materiali che per lui non sono semplici mezzi, ma veri e propri interlocutori. L’esposizione inaugura il 22 novembre e rappresenta un ritorno atteso, che spezza un lungo silenzio espositivo nella città emiliana.
Tra combustioni, tracce e memoria
Le opere esposte i configurano come frammenti di un discorso che Nunzio costruisce da anni, intrecciando segni e superfici in una ricerca che è insieme fisica e spirituale. Nella mostra spiccano lavori inediti, scolpiti a partire da antiche travi settecentesche, in cui il legno, segnato dal tempo, diventa un testimone della storia. L’artista interviene su queste superfici con la tecnica della combustione, imprimendo il proprio segno.
Disposte nello spazio della Galleria, queste sculture sembrano comunicare tra loro in un linguaggio silenzioso ma eloquente, in cui la geometria rigorosa si mescola a una tensione organica in cui il visitatore è chiamato a muoversi, osservare e riflettere.
Un percorso artistico in costante trasformazione
Nato in Abruzzo nel 1954, Nunzio si trasferisce a Roma giovanissimo per studiare all’Accademia di Belle Arti. Qui inizia una carriera che, fin dai primi anni Ottanta, si distingue per un approccio innovativo e sperimentale. Mentre molti artisti del periodo si muovevano tra espressionismo e citazionismo, Nunzio sceglie un percorso solitario, concentrandosi sull’essenza della scultura come linguaggio autonomo.
La svolta arriva nel 1986, quando partecipa alla XLII Biennale di Venezia, dove vince il Premio 2000 come miglior giovane artista. Da quel momento, la sua ricerca si amplia, includendo materiali come il piombo e il ferro e lavorando sempre più sulla relazione tra vuoti, pieni e luce. Le sue opere non cercano di imporre una narrazione, piuttosto di instaurare un dialogo intimo con la materia.
La potenza del legno: passato e presente in una sola forma
Uno degli aspetti più affascinanti del lavoro di Nunzio è la capacità di trasformare il legno, un materiale intriso di memoria, in qualcosa di nuovo. Le travi settecentesche utilizzate per le opere di Fiammata portano con sé una storia che l’artista amplifica attraverso il segno e il fuoco. Le combustioni, cifra distintiva della sua poetica, non distruggono ma rivelano, creando superfici che trattengono il passato e allo stesso tempo si proiettano nel futuro.
La Galleria de’ Foscherari con questa mostra dà vita a un’esperienza che intreccia la forza della materia con l’immaterialità delle emozioni: un invito a perdersi tra superfici bruciate, volumi scolpiti e spazi che si caricano di una presenza energica e penetrante. Nunzio ci ricorda che ogni segno, ogni traccia, ogni combustione porta con sé una domanda: cosa può raccontare la materia, e come possiamo ascoltarla?