«Mi chiamo Massimo Decimo Meridio e avrò la mia vendetta, in questa vita o nell’altra» sibilava tra i denti il Gladiatore di Ridley Scott minacciando l’imperatore Commodo al centro della più grande arena dell’antichità. Ora quella stessa arena, il Colosseo, ormai attrazione turistica per milioni di visitatori ogni anno, è pronta a rivivere quelle lotte gladiatorie di imperiale memoria grazie ad una rievocazione storico-turistica che sta facendo storcere la bocca a molti. Aldo Cazzullo sul Corriere ha parlato di «Turisti gladiatori al Colosseo, un Paese che si disprezza». Per Francesco Merlo, su La Repubblica, «il Colosseo è memoria universale. Chiunque dovrebbe entrarvi in punta di piedi». «Non possiamo trasformare uno dei monumenti più importanti al mondo in un parco a tema» ha commentato Massimiliano Smeriglio, assessore alla Cultura di Roma Capitale.
Grazie alla partnership tra la piattaforma mondiale di viaggi Airbnb e il Parco archeologico del Colosseo, annunciata ufficialmente il 13 novembre, quello che fu l’anfiteatro romano cuore di un’intera civiltà si trasformerà, il 7 e 8 maggio 2025, nella preziosa, ma fragile, scenografia pronta ad accogliere la performance di 16 “fortunati” che, dopo essersi prenotati dal 27 novembre al 9 dicembre sulla pagina dedicata della piattaforma, potranno scendere nell’arena pronti al combattimento, non prima di aver indossato l’armatura del gladiatore preferito (“mirmilloni, traci, provocator, reziari o contrarete” recita il sito di viaggi), e dopo essersi goduti «una varietà di cibi come uva, melagrane, mandorle e noci, senza lasciarti andare al vizio della gola».
Insomma, una vera e proprio “experience” come quelle che vanno di moda ora, offerte in grande quantità da Airbnb per arricchire viaggi in ogni parte del mondo. Se non fosse che questa particolarissima esperienza (che – secondo la piattaforma – potrebbe essere «il momento più importante della tua vita») si svolgerà nel cuore di uno dei monumenti più importanti della romanità, probabilmente il più iconico. Qualcosa che tutto il mondo invidia alla capitale e che, da sempre, è al centro di qualsiasi progetto di conservazione e valorizzazione dei beni archeologici italiani e non solo romani. Una perla di storia e archeologia da preservare come gli animali in via d’estinzione.
L’experience, invece, vorrebbe sfruttarne il suo potenziale, in pieno Giubileo, per pochissimi “eletti” destinati all’onore di viverlo come un’attrazione turistica. Nella sua parte più nascosta, oltretutto, perché, l’invito è chiarissimo: «attraversa le viscere del Colosseo, labirintiche e illuminate dalle torce, dove Massimo e innumerevoli altri guerrieri sono passati prima di te. Scendi nell’ipogeo, le sale sotterranee dove i gladiatori si preparavano alla battaglia. Qui indosserai l’armatura». La promessa, dunque, è quella dell’immedesimazione totale in un luogo, in una tradizione e in un personaggio cinematografico che non hanno mai smesso di esercitare il loro fascino.
E proprio al fascino del Colosseo fa riferimento Alfonsina Russo, direttrice del Parco archeologico del Colosseo nonché neodirettrice del DIVA, dipartimento valorizzazione del patrimonio culturale, che ha firmato l’accordo con Airbnb. «Il Colosseo – spiega nel comunicato – continua a suscitare emozioni fortissime nei nostri visitatori, che a milioni ogni anno lo visitano. Al fascino della sua imponente architettura, ora si somma anche la rievocazione storica dei combattimenti e dei duelli tra coppie di gladiatori che si contendevano la vittoria e con essa la fama attraverso una oculata e scientifica ricostruzione dei luoghi».
«La partnership – si annuncia anche – prevede un intervento da parte di Airbnb di 1 milione e mezzo di dollari per contribuire alla realizzazione del progetto “Il Colosseo si Racconta». Un’operazione ricca e fruttuosa per tutti, quindi, lanciata proprio in occasione dell’arrivo nelle sale cinematografiche italiane del seguito del Gladiatore, colossal hollywoodiano da milioni di dollari che si pone l’obiettivo di superare in fama, e incassi, l’illustre predecessore.
Per permettere «ad alcuni ospiti di immergersi nella cultura gladiatoria e cimentarsi in una rievocazione degli storici combattimenti, filologicamente ricostruita in tutti i dettagli, nell’incredibile cornice del Colosseo», l’accordo prevede la collaborazione di Ars Dimicandi e il Gruppo Storico Romano, associazioni che operano nel campo delle rievocazioni storiche. L’obiettivo scientifico del progetto secondo gli organizzatori è quello di «diffondere ulteriormente la conoscenza del monumento, proponendo un percorso immersivo e diffuso nei duemila anni della sua Storia, legando i reperti archeologici al luogo di rinvenimento e ampliando il percorso espositivo Il Colosseo si Racconta». Tanto che Valentina Reino, Responsabile Relazioni Istituzionali di Airbnb Italia ha sottolineato «abbiamo inteso fare la nostra parte per collaborare con il Ministero della cultura e il Parco archeologico del Colosseo nel permettere ad un pubblico ancora più ampio una fruizione degli spazi in cui l’immaginario collettivo si avvicini con la realtà storica, anziché separarsene». Ma Andrea Boccolini, del Gruppo Storico Romano, intervistato da La Repubblica, ha voluto specificare: «non sarà uno show, sarà una sessione di allenamento e combattimento con informazioni di carattere scientifico e didattico».
Non tutti però sembrano essere convinti della bontà del progetto. A cominciare dall’assessore alla Cultura di Roma Capitale, Massimiliano Smeriglio, che ha invece sottolineato: «La notizia di uno spettacolo gladiatorio all’interno del Colosseo ci lascia quantomeno perplessi. Capiamo le esigenze della Soprintendenza di potenziare il lavoro meritorio di conservazione e restauro, tuttavia con questa iniziativa si riafferma, ancora una volta, un principio di mercificazione e consumo della cultura. Un principio che va nella direzione opposta a quella che stiamo portando avanti, e cioè quello di un patrimonio che sia fruibile e accessibile a tutte e tutti, turisti, romane e romani.». Come dire: Roma aveva proprio bisogno di progetto destinato a pochissimi casuali fruitori e destinato a far cassa piuttosto che ad approfondire conoscenza e conservazione di questo monumento? Lo stesso Smeriglio non ha dubbi. «Non possiamo trasformare uno dei monumenti più importanti al mondo in un parco a tema». Tanto da aver deciso di intraprendere un’iniziativa personale per evitare lo spettacolo per pochi, previsto a maggio. «Ho deciso di scrivere al Ceo di Airbnb e chiedere di confermare lo stanziamento alla Soprintendenza, rinunciando allo spettacolo turisti-gladiatori. Con un gesto di questo tipo la piattaforma si accrediterebbe sempre di più come amica di Roma tutelandone il patrimonio artistico unico al mondo senza trasformarlo in un parco giochi. Sono convinto che il board Airb&b rifletterà su questa proposta».
I fortunati prescelti dovrebbero quindi rinunciare all’esperienza che invece promette: «avverti la scarica di adrenalina, senti la sabbia tra le dita e prova il peso dell’armatura che indossi. Sentirai riecheggiare le voci dei gladiatori del passato, oggi nelle catacombe del Colosseo, e l’inconfondibile fragore dell’acciaio in quell’arena. Scorgerai il riflesso della luna sul travertino che brilla attraverso il sudore sul viso. Diventerai tu, in prima persona, un gladiatore». Rinunciare in nome della salvaguardia e del rispetto del monumento più illustre di Roma, oltre che del famoso “bene comune”.