VICENZA – Parigi negli anni Trenta era uno spettacolo, un crocevia di vite e storie, di artisti e intellettuali, di ombre e luci. Un mondo che Brassaï, fotografo, scrittore e scultore ungherese di nascita ma parigino per elezione, ha saputo catturare con uno sguardo capace di trasformare l’ordinario in straordinario. Il Museo Civico di Bassano presenta, fino al 21 aprile 2025, la mostra Brassaï. L’occhio di Parigi, che invita il pubblico a scoprire uno dei grandi protagonisti della fotografia del Novecento.
Tra surrealismo e realtà
Brassaï, pseudonimo di Gyula Halász, è stato un grande un narratore visivo. Con la serie Parigi di notte, il fotografo ha catturato l’essenza più intima della Ville Lumière: luci tremolanti che sfiorano il pavé, ombre che avvolgono monumenti e angoli nascosti, volti anonimi che diventano protagonisti. Le sue immagini non registrano soltanto, ma evocano, trasformando la realtà in poesia visiva.
La mostra, curata da Philippe Ribeyrolles e Barbara Guidi, oltre a ripercorrere i luoghi iconici di Parigi, esplora anche le connessioni di Brassaï con il movimento surrealista. Amico di Picasso, Dalí e Prévert, Brassaï ha catturato la vitalità intellettuale e artistica della città, restituendo non solo i volti celebri dei suoi protagonisti, ma anche il fermento culturale che li circondava.
Le fotografie della serie Graffiti, in particolare, anticipano movimenti come l’Art Brut e l’Informale. Con il suo obiettivo, Brassaï trasforma i segni sui muri in simboli visivi, mostrando come anche i gesti più spontanei e anonimi possano diventare arte.
Un percorso in dieci sezioni
L’esposizione si articola in dieci sezioni tematiche che raccontano le molte anime di Brassaï: dalla vita notturna di Parigi ai ritratti degli artisti, dagli scorci urbani ai dettagli più intimi della città. Ogni sezione immerge il visitatore in un diverso aspetto della capitale francese, con quasi 200 stampe d’epoca che restituiscono tutta la forza visiva di un’epoca irripetibile.
Accanto alle immagini, la mostra presenta un ricco apparato di documenti, tra cui lettere, taccuini e oggetti personali dell’artista, che offrono uno sguardo sul processo creativo di Brassaï e sul suo modo di vivere la fotografia non solo come tecnica, ma come filosofia.
Brassaï: uno sguardo che attraversa il tempo
Come sottolinea l’Assessore alla Cultura di Bassano del Grappa, Giada Pontarollo, Brassaï. L’occhio di Parigi ci immerge nelle atmosfere di una Parigi che non esiste più, ma che continua a vivere nelle immagini di questo grande maestro. L’esposizione, completamente ridisegnata rispetto alla precedente presentazione a Palazzo Reale di Milano, si arricchisce di opere inedite e di un nuovo percorso narrativo che rende l’esperienza ancora più coinvolgente.
“La mostra trova oggi nel nostro Museo Civico, già punto di riferimento per importanti mostre fotografiche di rilievo internazionale, il luogo prediletto per consentire al grande pubblico di accostarsi e approfondire un nuovo, importante capitolo della storia della fotografia attraverso l’opera di uno dei suoi massimi protagonisti.”
Workshop e laboratori
Oltre all’esposizione, il Museo Civico di Bassano propone un ricco programma di attività collaterali. Tra queste, un workshop dedicato alla stampa in camera oscura, in collaborazione con il Liceo Artistico “Michele Fanoli” di Cittadella. I partecipanti potranno non solo visitare la mostra, ma anche cimentarsi in prima persona con l’arte della fotografia analogica, portando a casa un’immagine come ricordo dell’esperienza.