FIRENZE – Dopo un’accesa gara al rialzo tra cinque acquirenti, il dipinto “Le tentazioni di San Girolamo”, capolavoro di Giorgio Vasari (Arezzo 1511 – Firenze 1574), è stato aggiudicato all’asta da Pandolfini a Firenze, per 800mila euro, ben oltre il doppio della stima minima fissata a 300mila euro. L’acquirente è un collezionista privato, che ha chiesto di restare anonimo.
L’opera, top lot del catalogo dell’asta “Capolavori da collezioni italiane”, presenta un soggetto simile a quello conservato nella Galleria Palatina di Palazzo Pitti.
La tavola venduta da Pandolfini si lega a una commissione medicea, quella di Ottaviano de’ Medici che nel 1541 ordinò al pittore aretino un tema che celebrasse il potere dello spirito e della preghiera sulle lusinghe dei sensi e dei piaceri terreni, a cui alludevano invece la Venere e la Leda che Vasari aveva dipinto per lui su cartoni di Michelangelo. Il successo di questa invenzione, riflesso anche di un nuovo clima religioso all’apertura del Concilio di Trento, fece sì che il dipinto per Ottaviano, oggi a palazzo Pitti, fosse successivamente replicato per altri due importanti collezionisti, Tommaso Cambi, mercante fiorentino amico e committente di Vasari, e il vescovo di Pavia, Rosso di San Secondo. La tavola aggiudicata a prezzo record è appunto una di queste due.
Nella stessa asta è stato acquistato dal Ministero dei Beni Culturali per il Museo Richard Ginori a Sesto Fiorentino, “Busto di Claudio” , realizzato proprio nella Manifattura Carlo Ginori di Doccia tra il 1754 e il 1760 circa.
E’ stata inoltre aggiudicata a un collezionista privato, per 225mila euro, la “Madonna che regge il Bambino sul davanzale” di Alvise Vivarini.