REGGIO EMILIA – The Organ Pipes presso l’Ex Caffarri, e la mostra Another Step, curata da Marina Dacci presso i Chiostri di San Pietro, sono ii progetti dell’artista britannico David Tremlett per la città di Reggio Emilia.
The Organ Pipes: un’opera monumentale per la rigenerazione urbana
The Organ Pipes rappresenta uno degli interventi artistici pubblici più ambiziosi di Tremlett. Realizzato sui 13 grandi silos dell’Ex Caffarri, un ex fabbrica di mangimi situata nell’area nord di Reggio Emilia, l’opera trasforma i silos in una composizione visiva che ricorda le canne d’organo. L’ispirazione per il titolo è venuta dall’artista stesso, che ha visto nei silos un’analogia con l’imponenza e la verticalità delle canne d’organo che si elevano verso il cielo.
Tremlett ha impiegato oltre 100 litri di colore acrilico, scelti dopo uno studio approfondito dei colori e dei materiali locali. I verdi richiamano la vegetazione circostante, mentre i grigi e marroni rimandano ai materiali industriali originali dell’edificio.

“All’inizio il progetto non aveva un titolo – racconta l’artista – ma gradualmente ho iniziato a pensare alla funzione di questi grandi tubi e mi sono chiesto perché mi attraggono così tanto. Ho realizzato che quando entro in una cattedrale o in una chiesa posso vedere le canne d’organo che salgono lungo le pareti insieme al suono. Questi silos hanno la stessa magnificenza: sono alti e tubolari hanno in sé qualcosa che ha a che fare con il suono. I 13 elementi si innalzano verso il cielo soverchiati da una cacofonia di tubi e linee intrecciate che mi hanno ricordato le canne d’organo e la musica che emettono.”
“C’è un ritmo in tutto questo” – spiega Tremlett – evidenziando come la sua opera trasforma i silos in una partitura musicale fatta di luce, colore e movimento.
L’inaugurazione del progetto ha visto la partecipazione del direttore della Fondazione Palazzo Magnani, Davide Zanichelli, l’artista David Tremlett e la curatrice Marina Dacci, insieme a rappresentanti delle istituzioni culturali locali.

Another Step: un viaggio nell’arte di Tremlett
Accanto all’opera monumentale, Tremlett ha portato la sua visione anche all’interno della mostra Another Step, allestita negli spazi storici dei Chiostri di San Pietro. L’esposizione include una selezione di circa settanta opere tra disegni, collage e composizioni testuali che coprono un arco temporale dal 1969 al 2023. Più della metà di queste opere non era mai stata esposta prima, offrendo una panoramica completa sulla ricerca artistica di Tremlett.
“L’idea di partitura sonora che ha ispirato The Organ Pipes si riflette anche nelle sale della mostra”, ha spiegato Marina Dacci. L’esposizione è costruita attorno a temi ricorrenti nel lavoro di Tremlett, come il rapporto con le architetture, i paesaggi astratti e sonori, e l’influenza del viaggio sulla sua arte.
Il progetto di Tremlett si inserisce in un contesto più ampio di rigenerazione urbana che Reggio Emilia ha promosso negli ultimi vent’anni. L’obiettivo è trasformare aree problematiche o in fase di riconfigurazione in spazi di aggregazione sociale e culturale. The Organ Pipes, situato presso un complesso che ospita anche la Fondazione Reggio Children, il Centro Teatrale MaMiMò e la palestra Reggiana Boxe Olmedo, è destinato a diventare un simbolo di questo percorso di trasformazione.

Eventi e incontri
L’esposizione è affiancata da una serie di eventi, workshop e incontri, come il dialogo tra Marina Dacci e David Tremlett previsto per il 12 ottobre, durante la Giornata del Contemporaneo. Il progetto ha coinvolto anche gli studenti del Liceo Artistico “G. Chierici”, che hanno contribuito alla Tremlett Line, un’installazione urbana effimera che collega la mostra ai Chiostri di San Pietro.
A corredo della mostra anche un libro, pubblicato da gli Ori-editori contemporanei in versione italiana e inglese, che documenta sia l’opera permanente sia la mostra con i testi di Luca Massimo Barbero e di Marina Dacci creando un percorso di lettura e approfondimento della poetica e del modus operandi di Tremlett.
