NAPOLI – L’installazione di arte pubblica “Tu si ’na cosa grande” di Gaetano Pesce ha fatto il suo debutto a Napoli, suscitando reazioni contrastanti e polemiche. Parte del programma di mostre e installazioni Napoli contemporanea, voluto dal sindaco Gaetano Manfredi e curato da Vincenzo Trione, l’opera è stata accompagnata da uno spettacolo musicale con la partecipazione di vari licei artistici e musicali della città.
Un omaggio di Pesce a Napoli
“Tu si ’na cosa grande” è l’ultima opera di Gaetano Pesce, scomparso lo scorso aprile, composta da due monumentali sculture in dialogo tra loro. Una rappresenta l’abito di Pulcinella, rivisitato in chiave contemporanea, mentre l’altra è un grande cuore rosso, entrambi illuminati internamente. L’opera simboleggia l’amore che Pesce provava per Napoli e le sue radici nella regione, con un richiamo alla figura iconica di Pulcinella e un messaggio di affetto profondo per la città.
Ironia e polemiche
Nonostante l’intento poetico dell’opera, molti napoletani hanno interpretato la scultura in maniera ironica, in particolare per la forma del Pulcinella, percepita come fallica. L’ilarità generata ha sollevato discussioni anche sul costo dell’installazione, finanziata con fondi regionali per l’arte contemporanea. Il sindaco Manfredi ha riconosciuto il carattere controverso dell’opera, ma ha sottolineato come sia importante che l’arte stimoli dibattiti e porti Napoli al centro di discussioni culturali.
Le interpretazioni della curatrice
La curatrice Silvana Annichiarico ha difeso l’opera, sottolineando come il lavoro di Pesce celebri la fluidità e la dualità tra maschile e femminile. Pulcinella, con il suo abito variopinto e privo di testa, rappresenta una figura ermafrodita, capace di incarnare le molteplici identità e storie della città di Napoli.
Nonostante le polemiche, “Tu si ’na cosa grande” si inserisce nel filone dell’arte pubblica che Napoli ha abbracciato negli ultimi anni, coinvolgendo artisti di fama internazionale come Michelangelo Pistoletto e Marinella Senatore. In conclusione, il consigliere Trione ha rammentato come sia fondamentale che l’arte entri nel dibattito pubblico, arricchendo il panorama culturale della città.
L’installazione resterà visibile fino al 19 dicembre 2024. Al termine dell’esposizione in piazza Municipio, una delle due sculture che la compongono, il cuore, per volere dell’artista resterà a Napoli, entrando a far parte del patrimonio cittadino.