FIRENZE – Prende il via lunedì 14 marzo, alla Galleria dell’Accademia di Firenze, il lavoro di rinnovo illuminotecnico nella Galleria dei Prigioni. Prosegue dunque il progetto che ha visto coinvolte precedentemente le sale del Duecento e del primo Trecento e quella del Transetto.
Ora è la volta della zona che accoglie i capolavori di Michelangelo, dove, in questo ultimo anno, tra le grandi sculture michelangiolesche, sono stati esposti, in un suggestivo allestimento, parte dei busti in gesso di Lorenzo Bartolini, solitamente conservati nella Gipsoteca, ultimo degli ambienti della Galleria ad essere oggetto dei grandi cantieri di ristrutturazione.
“Ci stiamo finalmente avviando verso la conclusione” – dichiara con soddisfazione Cecilie Hollberg, direttore della Galleria dell’Accademia di Firenze. – “Per quanto riguarda l’impianto illuminotecnico, ci avviciniamo man mano alla Tribuna e al David, cuore del nostro museo. Stiamo ultimando anche i lavori nella Gipsoteca. In questa sala, che ricrea idealmente lo studio di Lorenzo Bartolini, riallestiremo le 450 opere tra busti ritratto, bassorilievi, sculture di varie dimensioni, oltre alla collezione dei dipinti dell’Ottocento, qui conservati. Presto saremo pronti ad offrire al pubblico la nuova Galleria dell’Accademia di Firenze.”
Gli interventi previsti e lo spostamento delle opere
Per poter realizzare i nuovi impianti illuminotecnica, che verranno collocati sui cornicioni laterali, si dovranno spostare i busti femminili ottocenteschi ed eliminare le strutture realizzate per esporli. I gessi saranno dunque messi in sicurezza, pronti per il controllo e la manutenzione prima di ritrovare la loro originale collocazione, insieme alle altre opere di Bartolini, in una Gipsoteca completamente rinnovata. Nella Galleria dei Prigioni si procederà poi con le operazioni di protezione dei dipinti su tavola che si trovano alle pareti e delle sculture di Michelangelo con strutture provvisorie realizzate ad hoc, atte a proteggerle.
La nuova illuminazione, oltre ad esaltare le opere conservate, è mirata al risparmio e all’efficienza energetica, attraverso l’utilizzo di tecnologie di ultima generazione a Led. Il progetto è stato curato, come sponsor, da Enel X, la business line del Gruppo Enel dedicata a illuminazione pubblica e artistica, servizi digitali e innovativi e rientra in un intervento più ampio che riguarda altri ambienti del museo.
Vademecum
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