ROMA – L’italiano Aris e il francese Sto vincono la doppia call internazionale di GemellArte, il festival indipendente di arte contemporanea, diretto da Chiara Ronchini, nato per rivitalizzare i gemellaggi fra le nostre città e quelle straniere, giunto alla sua terza edizione intitolata quest’anno “Vive la Revolution”. I due artisti saranno in residenza fra il 25 ottobre e il 6 novembre nelle due location protagoniste del festival: Terni, sede di Gn Media, l’organizzatrice dell’evento, e Saint’Ouen, a pochi chilometri da Parigi, gemellata con la città umbra dal 1961.
Entrambe le opere artistiche realizzate alla fine della residenza saranno il frutto del confronto fra gli artisti e le città ospitanti ed i suoi abitanti, come avvenuto, del resto, in occasione dell’edizione 2020, quando a vincere le due residenze furono gli artisti Ozmo, per l’Italia, e Caroline Derveaux, per la Francia.
Un murale ecologico
Il murale italiano sarà “ecologico, in quanto verrà realizzato con i colori forniti da AirLite, società produttrice di vernici sostenibili per l’ambiente, che riducono l’inquinamento dell’aria – trasformando la superficie dipinta in un purificatore naturale – e il consumo di energia, consentendo di ridurre l’impatto ambientale delle opere murarie oltre a contribuire a ripulire l’aria delle città. Grazie alla partership siglata tra gli organizzatori e l’azienda AirLite e con l’associazione “Air is Art” che si focalizza sull’unione tra arte sostenibile e comunità culturali, volta a promuovere e aumentare la consapevolezza sull’importante tema della qualità dell’aria attraverso la creazione di murales e altri tipi di opere d’arte realizzati con la tecnologia depurativa Airlite. Valori condivisi anche dal Festival GemellArte e che hanno portato a questa importante partnership strategica.
Gli artisti e i progetti di residenza
Aris, il vincitore italiano, è una figura di spicco nel panorama europeo dell’arte urbana e contemporanea da oltre vent’anni.
Nei suoi esperimenti e ricerche di stile, il supporto (muro, lamiera o altro) e lo spazio in cui esso si trova assumono grande rilevanza. Il viaggio e la necessità di esplorare diventano parti fondamentali del lavoro, portandolo a dipingere in varie nazioni, tra Spagna, Germania, Polonia, Russia. E portandolo a lavorare principalmente in luoghi abbandonati e periferici, utilizzando spesso la tempera. Ambientazioni lunari e mondi dimenticati sono i temi preferiti delle sue opere.

“Durante questi due anni di pandemia – racconta l’artista – la mia quotidianità nel fare arte è cambiata, non potendo lavorare spesso negli spazi aperti, ho sviluppato più tipi di ricerca che potessero essere portati avanti in studio o a casa. La mia storia e la mia abitudine di lavoro all’aria aperta mi hanno portato verso la sperimentazione con la luce naturale, quindi ho lavorato molto con la cianotipia ad esposizione solare. L’uso della luce come strumento disponibile a tutti è stata la sublimazione dello spazio pubblico mancante. Per questo l’opera che presento parte da quelle sperimentazioni e da quei colori. Oltre all’ispirazione cromatica derivante da questi materiali che catturando la luce liberando il colore, dal punto di vista formale il disegno che penso di sviluppare rappresenta un sovrapporsi di livelli e di figure, un’umanità altra che nel mio immaginario si stratifica”.
Nato a Nantes nel 1993, Sto è un artista specializzato in arte urbana e dalla personalità particolarmente eclettica, che lo porta ad esprimersi con stili diversi, dal realismo all’arte naïf.
L’opera che realizzerà a Terni – “Revolution” – è carica di simbolismo e mescola la tradizione attraverso la rappresentazione di antiche statue nel futuro con una vegetazione traboccante chiamata a impossessarsi dei nostri spazi.
Un vero e proprio affresco che mette in risalto due figure emblematiche della mitologia romana: Minerva, dea dell’arte e della vittoria guerriero, e Diana, dea della natura, simboli della tradizione italiana e del potere femminile immersi in un universo lussureggiante, riflettendo la speranza di una rivoluzione ecologica e di un ambiente migliore.
E lanciando un messaggio di speranza per le lotte femministe.
I finalisti di GemellArte
Per l’Italia, i finalisti selezionati dalle due commissioni esaminatrici sono Erika Godino e Alice Lotti; per la Francia, gli artisti sono Olivia Paroldi e – ex æquo – Primal e Craps (Alexandre Lelarge).
La selezione aperta solo ai videomaker ternani under 35 invece resta senza vincitori per la mancanza di candidati rispondenti ai requisiti richiesti nella call.
GemellArte Off
GemellArte 2021 sarà accompagnato ancora una volta dal progetto cinematografico di GemellArte Off, che, nel mese di novembre, oltre alla ormai consueta rassegna di cinema di produzione francese, in lingua originale, organizzata insieme all’Institut Français Italia, a Terni, offrirà una selezione di film italiani ai “cugini” francesi, arricchiti da una serie di incontri e dibattiti con registri, autori, produttori ed attori.
L’edizione 2021 si aprirà il 4 novembre con una giornata di lavori Italia – Francia – Europa dedicata al recupero del cinema come mestiere e alla tutele delle libere professioni e delle professioni intellettuali nel settore dello spettacolo e della produzione artistica.
Il progetto è curato dalla giornalista Sara Michelucci e da Fabrizio Borelli, regista, fotografo e presidente di X-Frame Aps.