ROMA – Giorgio De Finis, antropologo, filmmaker, artista e curatore indipendente, già ideatore del MAAM – Museo dell’Altro e dell’Altrove di Metropoliz, è il nuovo direttore artistico del Macro, Museo di arte contemporanea di Roma di via Nizza.
Il museo a partire da gennaio farà parte del nascente Polo del Contemporaneo e del Futuro – modello promosso dall’Assessorato alla Crescita Culturale di Roma Capitale. In una nota del Campidoglio si legge: “Obiettivo del Polo sarà stimolare l’esplorazione di nuove frontiere presenti e future con una profonda relazione con il sistema delle Biblioteche di Roma, come presidi diffusi in tutto il territorio cittadino. L’Azienda Speciale Palaexpo – che presto avrà una nuova governance dopo la chiusura dell’avviso pubblico per il nuovo CdA – riparte quindi dal 2018 con un nuovo ruolo e un nuovo impegno”.
Il progetto è stato raccontato oggi alla presenza del Vicesindaco con delega alla Crescita Culturale Luca Bergamo, della Presidente della Commissione Cultura Eleonora Guadagno, dell’artista Michelangelo Pistoletto, del Direttore generale f.f. dell’Azienda Speciale Palaexpo Fabio Merosi, della Direttrice della Galleria Nazionale Cristiana Collu, del Direttore del MAXXI ARTE Bartolomeo Pietromarchi e del direttore artistico del progetto sperimentale di ‘Macro Asilo’ Giorgio de Finis”.
La notizia della nomina di De Finis era nell’aria, accompagnata anche da qualche polemica, e oggi è stata ufficializzata dal vicesindaco Bergamo, che ha tenuto a precisare che De Finis non è “il direttore del museo, ma il direttore artistico del progetto”, replicando così al mancato bando di assegnazione per la guida dello spazio.
Anche De Finis ha specificato “sono stato invitato a fare me stesso, non a dirigere il Macro. Cioè a fare quello che io ho inventato e per il quale sono l’unico competente. Se ci fosse stato un concorso, non mi sarei proprio presentato”. De Finis ha infatti ideato un progetto della durata di 15 mesi, con un budget di 800 mila euro, attraverso il quale apre le porte “a chiunque faccia pratica artistica”. Il progetto, che partirà ad ottobre, dopo la grande mostra dedicata ai Pink Floyd, si chiamerà appunto “Macro Asilo” e nasce con l’obiettivo di ri-pensare questo spazio come un punto di incontro tra gli artisti e la città. Anche per questo è stato deciso che l’accesso al museo sarà gratuito per tutti.
Con l’occasione Bergamo ha inoltre annunciato che il Macro Testaccio tornerà a chiamarsi Mattatoio, come il suo nome originario e non sarà interessato dal nuovo progetto. Sarà piuttosto uno spazio dedicato alla parte performativa del contemporaneo. Il vicesindaco ha spiegato questa scelta sottolineando che l’intento è quello di “restituire all’intero complesso una forza urbanistica nella città evitando lo spezzatino che si è fatto in questi anni”.