Il patrimonio artistico tra salvaguardia e valorizzazione
Qual è il rapporto tra economia e arte? Come si possono conciliare tutela e sviluppo? Nella puntata di Quante Storie, in onda lunedì 27 febbraio alle 12.45 su Rai3, Corrado Augias si confronterà sulle questioni più spinose relative alla salvaguardia e alla valorizzazione del nostro patrimonio artistico con il ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini e lo storico dell’arte Salvatore Settis. Chiude come ogni giorno la puntata una recensione letteraria di Michela Murgia.
Dario Fo e Franca Rame: Gli anni di Brera
Gli anni della formazione teatrale e il primo incontro di due grandi artisti che insieme sono stati protagonisti di un lungo sodalizio artistico e sentimentale. Li racconta il terzo appuntamento con il ciclo inedito di documentari “Dario Fo e Franca Rame. La nostra storia”, in onda lunedì 27 febbraio alle 21.15 su Rai5. Dario trascorre al liceo e poi all’Accademia di Brera otto anni che definisce “il tempo più felice della mia vita”: studia pittura in un ambiente aperto e internazionale e parallelamente matura il suo interesse per il teatro, grazie all’amicizia con Franco Parenti, che lo coinvolge in alcuni spettacoli della sua compagnia e lo fa partecipare ad alcune trasmissioni radiofoniche. In quegli anni Fo compone il “Poer Nano”. Dario studia Architettura al Politecnico di Milano e inizia a recitare nella compagnia “I Dritti” con Franco Parenti e Giustino Durano – in pacifica opposizione a I Gobbi (Valeri, Bonucci, Caprioli). I tre mettono in scena nel 1953 “Il dito nell’occhio”, con la partecipazione di Jacques Lecoq, che fonde il varietà ai modi del cabaret franco-tedesco, con una forte vocazione surreale: è un grande successo, che resta in scena al Piccolo per quattro mesi, riceve il plauso di Strehler e Grassi. In quei mesi Dario Fo e Franca Rame si incontrano per la prima volta e si innamorano. “I Dritti” scrivono e mettono in scena successivamente “Sani da legare”, ma la compagnia si scioglie poco dopo. Franca e Dario si sposano e realizzano “Gli imbianchini non hanno ricordi” (1959) . Le interviste a Franca Valeri e Paolo Villaggio rievocano quegli anni mentre sono presenti frammenti di repertorio da “Leonardo e il Cenacolo” dal Cortile di Brera (1998), uno stage sulla Commedia dell’Arte (1984), “I posteggiatori” e i lavori teatrali de “I Dritti”.
Italia. Viaggio nella Bellezza: San Vincenzo al Volturno
È stato uno dei monasteri più grandi d’Europa. La sua Basilica Maior – con i suoi oltre sessanta metri di lunghezza e quasi trenta di larghezza e le trenta colonne di granito egizio – si presentava come una colossale costruzione al pari delle chiese delle abbazie dell’Europa carolingia. Il complesso di San Vincenzo al Volturno, in Molise, uno straordinario sito archeologico che racconta l’arte, la vita monacale e i valori spirituali dell’Europa medievale, è al centro della nuova puntata di “Italia. Viaggio nella Bellezza”, di Stefano Di Gioacchino, con la regia di Federico Cataldi, in onda lunedì 27 febbraio alle 22.10 su Rai Storia. La sua planimetria è importante per la storia degli edifici di culto medievali, poiché anticipa la planimetria della chiesa dell’abbazia di Montecassino costruita nell’XI secolo dall’abate Desiderio.