FIRENZE – Le Gallerie degli Uffizi celebrano oggi i 50 anni del Dipartimento per l’educazione e la didattica del Museo. L’anniversario è stato festeggiato in diretta sulla pagina Facebook e con la pubblicazione del volume “L’arte incontra i giovani 1970-2020. Comunicare il patrimonio alle Gallerie degli Uffizi”, a cura di Lucia Mascalchi (casa editrice Sillabe, Livorno). Il libro, corredato da un ricco apparato di foto storiche e contemporanee, di documenti d’epoca e testimonianze, racconta gli anni di attività di un dipartimento vivo e creativo, nato nel 1970 e vera fucina di grandi progetti. In quell’anno nascono le Sezioni Didattiche all’interno dei musei statali, formalizzate dal Ministero della Pubblica Istruzione. In precedenza tutto si era involto in forma quasi volontaria, grazie al carisma di Maria Fossi Todorow. A lei si deve l’idea di una “Sezione Didattica” – come si chiamava fino al 2015 – all’interno di un museo italiano
L’attività continua ancora oggi all’interno delle due sezioni di cui è composto il Dipartimento: una è dedicata al lavoro con scuole, famiglie con bambini e adulti, l’altra è dedicata ai pubblici speciali e alla multiculturalità. A ognuno di questi gruppi sono destinati programmi e percorsi differenziati, molti dei quali hanno visto negli ultimi anni un forte incremento delle adesioni.
Una serie di programmi di didattica a distanza, fra cui gli “Ambasciatori digitali dell’Arte”, un progetto di Pcto (già alternanza scuola/lavoro), sono stati attivati in occasione dell’emergenza sanitaria.
“Si può dire che oggi il dipartimento sia rifiorito grazie a nuovo personale e al lavoro instancabile ed entusiasta di funzionari e collaboratori. – Ha commentato il direttore degli Uffizi, Eike Schmidt – Quest’anno, malgrado le perdite economiche dovute alla pandemia, gli Uffizi hanno incrementato le attività educative: a distanza, certo, ma importantissime come supporto a famiglie e studenti. Siamo riusciti a tenere in vita anche i contratti di un gruppo preziosissimo di colleghi e specialisti del settore, per i quali purtroppo non è ancora stato creato un vero e proprio ruolo professionale. Mi auguro che la specificità e l’altissima competenza di queste persone vengano ufficialmente riconosciute in Italia, come già da decenni in molti altri paesi”.
Silvia Mascalchi, coordinatrice del Dipartimento per l’Educazione, si è detta “particolarmente orgogliosa del progetto europeo Heroes, con partner internazionali greci e spagnoli, perché ha permesso alle Gallerie degli Uffizi di essere il primo museo in Italia ad ottenere un finanziamento europeo nel settore dell’nnovazione educativa”.
Per Antonio Paolucci, ex ministro dei Beni culturali e già direttore del Polo museale fiorentino, “c’è stata a Firenze, una generazione di storici dell’arte che ha avuto la fortuna, nell’età della prima formazione professionale, di conoscere direttamente il patrimonio catalogandolo e, insieme, di educare al museo, attraverso il servizio didattico. Dietro i buoni frutti ci sono sempre buone radici. Alle origini dell’attuale Dipartimento per l’Educazione degli Uffizi, c’è la stagione felice della Sezione Didattica di Maria Fossi Todorow e di Mina Bacci”.