NAPOLI – Una monografica, al Madre di Napoli celebra l’arte di Fabio Mauri (Roma, 1926-2009), esponente di spicco delle neo-avanguardie della seconda metà del XX secolo. L’esposizione, a cura di Laura Cherubini e Andrea Villani, apre al terzo piano del museo con la prima sezione del percorso che ospita opere attraverso le quali l’artista esplora, in un’iniziale tangenza con le estetiche pop, la dimensione della comunicazione di massa, fino alla serie degli Schermi (anni Cinquanta-Settanta). Il percorso culmina in una selezione di opere con proiezioni, da quelle in 16mm degli anni Settanta su corpi ed oggetti (vari esemplari di Senza e Senza ideologia, la ricostruzione di Intellettuale-Pasolini), fino alle più recenti su supporto digitale e di impianto ambientale.
La seconda sezione si sviluppa al piano terra nella sala Re_PUBBLICA MADRE e presso le tre sale del mezzanino. In questi spazi trovano collocazione opere, installazioni, azioni e documentazioni afferenti alla matrice performativa e teatrale della ricerca dell’artista, con una selezione delle più importanti azioni di Mauri, presentate periodicamente, durante l’arco della mostra, o attraverso materiali documentari e alcune essenziali componenti “sceniche”. In questo ambiente dinamico vengono presentate alcune installazioni fondamentali quali Manipolazione di Cultura (1971-1973, terminato nel 1976), l’opera-libro Linguaggio è guerra (1975), Oscuramento (1975), Il Muro Occidentale o del Pianto (1993), Teatrum Unicum Artium (2007). Spazio di indagine verrà inoltre dedicato alla prima opera teatrale di Mauri, monologo in due tempi e due scene intitolato L’isola (1960).
La terza sezione della mostra si concentrata nella Sala delle Colonne al primo piano ed è dedicata alla presentazione inedita dell’integrale corpus delle maquette architettoniche, che ricostruiscono i percorsi espositivi delle principali mostre dell’artista.
La mostra, nel suo insieme, incorpora e trasmette il concetto di “luce solida” che compare in alcuni titoli delle opere dell’artista. In particolare il rifermento è alle Lampadine con i raggi solidificati attraverso le quali Mauri conferiva consistenza fisica al raggio che congiunge il proiettore e lo schermo cinematografico, traducendo così l’idea che tutte le componenti dell’esistenza sono reali, e quindi anche il pensiero, l’immaginario e l’ideologia.
In occasione di questa mostra, il museo stesso si trasforma in proiettore così come il concetto di retrospettiva in una proiezione architettonica che avvolge lo spettatore.
In contemporanea alla mostra al Madre, fino al 15 gennaio 2017 la GAMeC-Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo ospita una differente retrospettiva dedicata all’artista. Le due mostre insieme contribuiscono a restituire un profilo esaustivo della ricerca artistica di Mauri.
Vademecum
Retrospettiva a luce solida
Dal 26 Novembre 2016 al 06 Marzo 2017
NAPOLI, Museo MADRE
Info: +39.081.193.13.016
info@madrenapoli.it
http://www.madrenapoli.it/