MOSCA – Dal 9 giugno si apre al Museo Puškin di Mosca la mostra “Venezia Rinascimento: Tiziano, Tintoretto, Veronese”, promossa dall’Ambasciata d’Italia a Mosca.
La mostra, sotto la direzione scientifica di Bernard Aikema, professore ordinario di Storia dell’Arte Moderna presso l’Università di Verona, è curata, per la parte italiana, dal dott.Thomas Dalla Costa, dottore di ricerca presso l’Università di Verona, specialista di pittura e disegno del Cinquecento veneziano, e per la parte russa dalla dott.ssa Victoria Markova, curatrice di pittura italiana al Museo Puškin e organizzata da MondoMostre.
In esposizione 23 opere provenienti da 15 prestatori italiani, tra cui diverse Chiese di Venezia, la Gallerie Estensi, le Gallerie dell’Accademia e Museo e Real Bosco di Capodimonte e dalle collezioni russe.
Il progetto espositivo mira a far emergere, mettendo in discussione l’assunto delle presunte rivalità e tentando invece di evidenziare, attraverso un metodo comparativo, le similarità e peculiarità dello stile e del linguaggio artistico di ognuno dei tre grandi Maestri veneziani.
Il visitatore avrà la possibilità di osservare, confrontare e meditare su di una selezione dei più importanti capolavori dei tre maestri, in una mostra che mette in relazione opere religiose di vario formato e funzione, da quelle pensate per la devozione privata alle grandi pale d’altare — un genere che la pittura veneziana del XVI secolo contribuì a rivoluzionare —, considerando inoltre la loro produzione ritrattistica. Tra i dipinti più emozionanti con tematica religiosa c’è invece La Deposizione di Cristo di Jacopo Tintoretto, proveniente dalle Gallerie dell’Accademia di Venezia, che invita alla meditazione sul corpo di Cristo e sulla sofferenza della Vergine Maria.
Altra tematica fondamentale, affrontata e interpretata attraverso la chiave della sensualità e del colore da Tiziano, Tintoretto e Veronese è la mitologia. Il soggetto mitologico è infatti protagonista di opere iconiche come la Salomè con la testa del Battista di Tiziano Vecellio, proveniente dalla Galleria Doria Pamphilj, per la prima volta in Russia, punto di riferimento della cultura figurativa veneziana, in cui lo studio cromatico dell’artista sembra animare la materia e il formato prescelto ci catapulta dritti dentro la scena, accentuando la drammaticità e la sensualità di un dipinto epocale. L’opera è stata esposta in anteprima all’Ambasciata d’Italia a Mosca, suscitando un grandissimo interesse nei media e nel pubblico russo.
Di Paolo Veronese si può invece ammirare il Ratto di Europa, che rappresenta la conquista della fiducia di Europa da parte di Giove, una sorta di lungo rituale di seduzione che nel dipinto viene narrato con dovizia di particolari.
L’iniziativa di una grande mostra sui Maestri del Rinascimento veneziano è nata dal desiderio dell’Ambasciata italiana di completare al massimo livello il ciclo di esposizioni dedicate all’arte rinascimentale italiana che, a partire dall’Anno Incrociato della Cultura nel 2011, ha visto arrivare nella Federazione opere di Caravaggio, Piero della Francesca, Lorenzo Lotto, Bellini, Mantegna, Giorgione, Bernini e da ultimo Raffaello. Mostre annoverate tra le migliori non soltanto in Russia, ma anche in Europa, e che hanno riscosso uno straordinario successo di pubblico.
La mostra rimarrà aperta al pubblico fino al 25 agosto 2017.