ROMA – S’intitola “Register (2016)” la personale di Tris Vonna-Michell ospitata dalla T293 di Roma, fino al 3 dicembre 2016. Nel suo lavoro Vonna-Michell torna sulle opere più e più volte, alimentando sempre nuovi stadi di rielaborazione. Questo tipo d’intervento genera una specie di disordine temporale tra il passato, il presente e il futuro. I tre tempi ritrovano un ordine cronologico nella dimensione della ricomposizione artistica, che conferisce alle opere stesse la caratteristica del “divenire”.
Il percorso espositivo immette subito il visitatore nel tempo lungo e senza fine di “Punctuations and Perforations (2016)”, opera che gioca con l’iperrealtà ed è composta dalla proiezione di un’immagine a grandezza quasi naturale di una parete dello studio dell’artista e da un video in alta definizione, in cui un uomo è intento a lavorare dei negativi. Quest’opera, non a caso allestita all’ingresso della galleria, sembra voler introdurre il fruitore direttamente nella quotidianità dei gesti e dell’attività di Vonna-Michell. In realtà, se la fotografia è tanto vera da apparire quasi finta, il video, che sembra riprendere momenti di vita reale, è totalmente costruito. L’artista coinvolge il visitatore anche con il lavoro “Post Script II-V (Berlin) (2016)”, altra opera audio-video con cui Vonna-Mitchell trasporta il fruitore nello spazio intimo dei ricordi, chiamandolo a ridefinire il tempo. L’artista, infatti, compone una registrazione frammentaria di racconti, che partono dal presente per poi vagare in diverse temporalità, fino ad arrivare in quella dimensione di dissolvenza del ricordo che stimola l’immaginazione. Il video produce lo stesso effetto ed è composto dal montaggio di tre versioni di un’opera precedente, che erano state precedentemente proiettate in contemporanea nello studio dell’artista. Nell’installazione in mostra, l’opera è proiettata su tre superfici, diverse ma contigue, che la circoscrivono in un unico quadro, amplificandone il senso di frammentarietà.
Nell’opera “Register (2016)”, da cui la mostra prende il titolo, il lavoro sulla temporalità è ancora una volta ben percepibile. L’artista propone all’osservatore una sequenza animata di scatti fotografici, risalenti al 2008, realizzati durante un viaggio in Giappone. Le immagini ritraggono luoghi di transito di grandi città e sono riassemblate in modo da creare un racconto che induce l’osservatore a compiere salti temporali, avanti e indietro. La stessa colonna sonora che accompagna le immagini, è stata ottenuta tramite il montaggio di composizioni musicali dell’artista-musicista Jan Matthé e di registrazioni di frammenti di vita giapponese, realizzate da Vonna-Mitchell. Nell’opera vive la performance dell’artista, che anima le immagini poggiandole su delle superfici luminose, o proiettandole nell’acqua. Nel liquido, che fa da filtro, vengono agitati manualmente dei fogli di carta traslucida, che catturano le proiezioni rifrangendole. Successivamente l’artista interviene con gli effetti digitali, che comportano un’ulteriore alterazione.
L’elemento acquatico si ritrova anche nel lavoro “Recording (2016)”, con cui idealmente si conclude il percorso della mostra. L’opera è una rielaborazione di un recente lavoro dell’artista, costituita da una registrazione audio e un acquario posto davanti ad una stampa fotografica. Attraverso la registrazione, Vonna-Michell fa entrare nuovamente il fruitore nei suoi pensieri, e lo trasporta in una dimensione onirica, creata tramite discorsi frammentari ed evocativi. Il visitatore si sente così immerso nell’acqua osservata. Ancora una volta, il fruitore si confronta con la realtà performativa dell’opera di Vonna-Michell, divenendone parte essenziale.
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Vademecum
“Register (2016)”
Tris Vonna-Michell
25 ottobre-3 dicembre 2016-11-04
T293
Via Ripense, 6 Roma
Orari: dal martedì al venerdì, ore 14.00-19.00. Sabato su appuntamento