Sono passati poco più di quindici giorni dalla notte in cui Amatrice, Accumuli e Arquata del Tronto hanno visto la propria bellezza sgretolarsi sotto la forza estrema della natura. Una bellezza antica, tipica della nostra terra ed essenza del nostro paesaggio, dissolta dal terremoto in una calda notte di fine estate.
Ora, affrontata l’immediatezza della tragedia, siamo ai giorni in cui si programma la ricostruzione e si parla di “messa in sicurezza” dell’intero territorio nazionale. Ce la faremo ad affrontare tutto? Probabilmente si, passo dopo passo, si spera con tempistiche non troppo lunghe, ma anche se ci vorrà tempo, dovremo andare avanti e continuare a proteggere e preservare ciò che abbiamo di più bello: la bellezza.
Il paesaggio è la forma di bellezza più grande e forte che abbiamo, siamo un Paese ricco di arte e il paesaggio è l’opera che vale di più, perché fa da scrigno e da madre a tutte le altre. In esso ci riconosciamo, adoperandoci per renderlo sempre più simile a noi, a come vorremmo essere. Esso è custode delle stesse visioni da cui prende forma, è figlio dell’uomo figlio della natura, è il tutto che ci include perché è parte di noi.
Così, se noi siamo il paesaggio, è nostro dovere proteggerlo per proteggerci, aiutarlo a vivere affinché esso ci aiuti.
Come geografa, credo fortemente che questa consapevolezza debba aumentare. Dobbiamo essere tutti coscienti del fatto che l’ambiente in cui viviamo, in un certo senso, ci somiglia e noi gli somigliamo, perché siamo entrambi l’esito di un rapporto, di uno scambio di energie e risorse.
L’Italia è la figurazione di questo scambio; uomo e natura, insieme, l’hanno disegnata così com’è, in un’interazione continua che ne ha delineato l’identità.
Noi siamo italiani e viviamo di bellezza, spesso non ce ne rendiamo nemmeno conto, la guardiamo, la tocchiamo, la respiriamo perfino, perché tutto è bello intorno a noi, anche i posti più insidiosi, anche quelli resi pericolosi, sono belli.
La bellezza è il nostro potere. Agli occhi del resto del mondo, siamo importanti per questo. Il nostro valore è nell’amore dato alla terra su cui abbiamo realizzato il nostro mondo. A volte ci siamo anche un po’ persi, ma l’abbiamo amata tanto questa terra e lei ci ha ricambiato, divenendo una culla piena di tesori.
La tragedia di questi giorni ci ha messo nuovamente davanti al fatto che non ci stiamo prendendo cura abbastanza del nostro patrimonio paesaggistico, dei nostri luoghi, delle nostre case, del nostro mondo.
La natura ci dice di crescere, come persone e come Paese, ci chiede di essere responsabili e di agire di conseguenza, sta solo a noi cogliere il messaggio e tentare di stabilire un nuovo equilibrio.
Delia Pizzuti