ROMA – Prende il via la collaborazione tra Mibac e Comune di Roma per sperimentare nella Capitale il sistema cosiddetto “ammazzacode”, già in uso con successo alla Galleria degli Uffizi di Firenze. Si tratta appunto di un sistema di gestione degli ingressi che consente di ridurre notevolmente le code.
L’evento di presentazione del progetto, che si è tenuto l’11 marzoal Mibac, alla presenza del sottosegretario con delega alla digitalizzazione Gianluca Vacca, il vicesindaco e assessore alla cultura Luca Bergamo, il direttore della Galleria degli Uffizi di Firenze, Eike Schmidt e il professor Henry Muccini dell’Università dell’Aquila, rientra nell’iniziativa “Dig.it MiBAC – Il digitale al servizio della cultura”, organizzata dal Ministero nell’ambito della Settimana dell’Amministrazione Aperta e in programma dall’11 al 17 marzo 2019.
“Attraverso questi sistemi possiamo migliorare la fruizione culturale – ha spiegato il sottosegretario Vacca – Sarà istituito un tavolo tecnico tra Mibac e comune di Roma per far sì che il sistema virtuoso adottato dagli Uffizi possa diventare un sistema di gestione di più siti museali. L’idea è quella di adottare questo modello e riuscire ad applicarlo a Roma in realtà museali di più Enti, nazionali del Ministero e del comune di Roma. L’obiettivo è un abbattimento delle code per un miglioramento dell’accesso ai musei e dell’esperienza museale da parte dei visitatori”..
Il vicesindaco ha invece sottolineato: “E’ un nuovo strumento molto interessante per Roma. Naturalmente serve approfondirlo perché le sfide su un territorio vasto, come quello della nostra città, non sono le stesse che ci sono in un territorio piccolo come Firenze. Il progetto è di grande rilevanza perché spesso la fruizione del patrimonio culturale non si è sposata con il suo godimento. Considero di grandissimo interesse l’applicazione di modelli matematici sofisticati a sostegno di un migliore godimento del patrimonio culturale. Il modello è applicabile in diverse circostanze, che non riguardano solamente il patrimonio amministrato da Roma Capitale ma anche quello amministrato dallo Stato”.
Infine Eike Schmidt ha spiegato i risultati ad oggi ottenuti con questo sistema a Firenze. “Da ottobre scorso abbiamo adottato questo algoritmo che è il risultato di tre anni di ricerca non solo informatica ma anche sociologica con l’Università dell’Aquila. Adoperando questo algoritmo – ha detto Schmidt – entrano più persone e la fruizione democratica del sito viene allargata. Il sistema ‘ammazzacode’ degli Uffizi ora è di fatto pronto per poter essere impiegato tutti i giorni”. Va ricordato, infatti, che attualmente è utilizzato solo in determinati periodi e giornate gratuite. Sempre secondo Schmidt dunqhe “il modello è pronto per essere diffuso in Italia ed anche oltre, causando una piccola rivoluzione nel settore”.