SIENA – A settembre sarà la pittura senese ad essere protagonista di una grande mostra prevista in tre differenti sezioni e tre straordinarie sedi nella Val D’Orcia. L’esposizione, dal titolo “Il buon secolo della pittura senese. Dalla Maniera moderna al Lume Caravaggesco”, aprirà i battenti il primo settembre per concludersi il 31 gennaio 2017. La curatela è stata affidata a un’ampia equipe di esperti presieduta da Antonio Paolucci.
Si tratta di un progetto nato per volontà di tutte le istituzioni territoriali con l’obiettivo di mettere finalmente in luce gli interpreti della pittura in terra di Siena tra i primi del ‘500 e la seconda metà del 1600. Artisti di eccellente e spesso notevolissimo livello, ancora non tutti compiutamente studiati e conosciuti.
Il percorso prende il suo avvio dal Museo Civico di Montepulciano. Qui sarà riunito un nucleo di opere molto significative del momento giovanile di Domenico Beccafumi, a cura di Alessandro Angelini e Roberto Longi.
Antesignano del manierismo, Beccafumi, fu l’ultimo grande protagonista della scuola senese. Studiò il Perugino, ma ad influenzarlo furono, in ambito fiorentino, Fra’ Bartolomeo, Mariotto Albertinelli, Piero di Cosimo e lo spagnolo Alonso Berruguete, considerato uno dei primi, se non il primo, manierista. L’arrivo a Roma nel 1510 si rivelò fondamentale, qui ebbe infatti la possibilità di studiare Michelangelo, che stava ancora affrescando la volta della cappella Sistina e gli affreschi vaticani della Stanza della Segnatura di Raffaello.
La seconda tappa della mostra si svolgerà a Palazzo Chigi di San Quirico d‘Orcia, dove il percorso storico è stato firmato da Gabriele Fattorini e Laura Martini. Questa seconda sezione del progetto è intitolata “Dal Sodoma al Riccio: la pittura senese negli ultimi decenni della Repubblica”.
Accanto al Sodoma, attivo a Siena pur non essendo senese, crebbe il giovane Bartolomeo Neroni, detto il Riccio. Artista poliedrico, fu pittore, scultore, miniaturista ma anche scenografo, architetto e ingegnere militare. Entrato giovanissimo nella bottega del maestro, ne divenne l’allievo prediletto e poi il genero ed erede. La sua pittura risentì della influenza di Domenico Beccafumi e dello stile manierista.
Infine a Pienza nelle Sale del San Carlo Borromeo, sarà allestita, a cura di Marco Ciampolini e Roggero Roggeri, la prima monografica su Francesco Rustici detto “Il Rustichino”: un caravaggesco gentile.
Dopo essere stato allievo del padre Vincenzo, si avvicinò allo stile caravaggesco, connotato dal gioco luministico delle visioni notturne, in assonanza a quanto, nel nord italiano, andavano indagando altri artisti.
Il progetto, promosso da Comuni di Montepulciano, Pienza e San Quirico d’Orcia, Fondazione Musei Senesi, Polo Museale della Toscana – Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio di Siena, Grosseto e Arezzo, Diocesi di Siena, Colle di Val d’Elsa, Montalcino, la Diocesi di Montepulciano, Chiusi, Pienza, l’Università degli Studi di Siena – Dipartimento di Scienze Storiche e dei Beni Culturali, la Provincia di Siena e la Regione Toscana, è stato realizzato anche con lo scopo di invitare il visitatore a scoprire il meraviglioso territorio, della Val D’Orcia, non a caso riconosciuto dall’Unesco come Patrimonio dell’Umanità.
Vademecum
Biglietti: Intero € 12,00 Ridotto € 6,00
(per gruppi superiori alle 15 unità, minori di 18 anni, titolari di apposite convenzioni, studenti universitari con tesserino, residenti nella provincia di Siena)
Speciale € 5,00
(per scolaresche delle scuole secondarie, a partire dai 12 anni)
Speciale scuole dei Comuni dell’area Val di Chiana – Val d’Orcia € 2,00 (gratis sotto i 12 anni)
Gratuito (per bambini fino ai 12 anni, un accompagnatore per ogni gruppo, diversamente abili con accompagnatore, due
accompagnatori per scolaresca, giornalisti con tesserino, guide turistiche con tesserino
Info point
T. 0578748359
T. 0578757341