FIRENZE – Tra il Cinquecento e il Seicento è facile scovare alcune rappresentazioni artistiche bizzarre e curiose. Sono le cosiddette “scene di genere” nelle quali vengono illustrati, con intenti più o meno didascalici o morali, alcuni aspetti della vita sociale e di corte con risvolti talvolta comici.
La mostra Buffoni, villani e giocatori alla corte dei Medici, a cura di Anna Bisceglia, Matteo Ceriana e Simona Mammana, presenta, a partire dal 19 maggio nell’Andito di Palazzo Pitti, una selezione di queste opere, circa trenta, provenienti dai depositi della Galleria Palatina e dalla Galleria delle Statue e delle Pitture (entrambe facenti parte del complesso delle Gallerie degli Uffizi creato dalla recente riforma).
Personaggi marginali, come buffoni contadini ignoranti o grotteschi, nani e praticanti di giochi tanto leciti che illeciti, sono i protagonisti di questo campionario variopinto, quanto inaspettato, di personaggi della corte medicea. Sono spesso personaggi realmente vissuti, cui erano demandati l’intrattenimento e lo svago dei signori, antidoto alla noia sempre in agguato tra le maglie del rigido cerimoniale spagnolesco. Soggetti comici e malinconici allo stesso tempo, talvolta dai risvolti addirittura drammatici. Così dimostrano il grottesco più sgradevole del Nano Morgante del Bronzino e, all’opposto, la leziosità cortigiana dei Servitori di Cosimo III de’ Medici.
“Considerati alla stregua di giocattoli viventi, di meraviglie della natura degne di una Wunderkammer, ma anche accorti consiglieri dotati di speciali licenze rispetto all’etichetta della corte, questi buffoni, nani, giocolieri spuntano dai documenti d’archivio con un’identità definita: vengono infatti ricordati per imprese (e talvolta misfatti) che li inseriscono come persone reali nella vita della corte, la cui biografia può esser tratteggiata con sapidi dettagli, e di molti si può chiarire l’alto spessore umano e culturale. La posizione dei buffoni, a metà strada tra il divertimento e la coscienza parlante del signore, li eleva a protagonisti di un’arte giocosa e bizzarra, che permette anche all’artista felicissime libertà espressive: e valgano da esempio i ritratti del nano Morgante di Bronzino e Valerio Cioli, i caramogi nelle Stagioni di Faustino Bocchi, il Meo Matto di Suttermans e tanti altri presenti in questa mostra, oltre alle figure silvane e occupate in strane attività che spuntano inaspettate tra le siepi del Giardino di Boboli.” (E. D. Schmidt, Direttore delle Gallerie degli Uffizi)
Oltre ai dipinti, la mostra propone anche alcune sculture in marmo come Il Nano musicante di Agostino Ubaldini e del Nano con sonagli di Andrea di Michelangelo Ferrucci, oltre al bronzetto del Giambologna raffigurante l’Uccellatore, proveniente dal Museo Nazionale del Bargello.
Infine a corredo della mostra è stato predisposto un itinerario, con tanto di mappa, nel Giardino di Boboli che verrà animato da tutti questi personaggi, villani, contadini, giocatori da scovare nei boschetti e nelle radure.
In occasione di questa esposizione sono stati effettuati i restauri di 14 dipinti, 2 sculture e diverse cornici recuperate dai depositi.
La mostra, visitabile fino all’11 settembre, è promossa dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo con le Gallerie degli Uffizi e Firenze Musei.
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Vademecum
Buffoni, villani e giocatori alla corte dei Medici
Andito degli Angiolini, Palazzo Pitti, Firenze
19 maggio – 11 settembre 2016