TOKYO – Sempre nell’ottica delle celebrazioni dei 150 anni delle relazioni diplomatiche bilaterali tra Italia e Giappone, proseguono le iniziative culturali e gli eventi artistici che vedono coinvolte le due nazioni. Il 1 marzo è stata inaugurata a Tokyo al National Museum of Western Art, la mostra Caravaggio and His Time, curata da Rossella Vodret, già Soprintendente Speciale per il Polo Museale Romano e il direttore del museo di Tokyo, Yusuke Kawase.
La rassegna, che terminerà il 12 giugno 2016, è stata organizzata dal canale pubblico giapponese NHK e dal giornale Yomiuri Shimbun, con il patrocinio del Ministero degli Affari Esteri del Giappone e la collaborazione dell’ambasciata giapponese a Roma e l’ambasciata d’Italia a Tokyo.
L’esposizione riunisce un corpus di circa 50 tele di cui 11 del maestro, le restanti dei pittori che in Europa subirono la sua influenza, i cosiddetti Caravaggeschi. Tra i capolavori anche la Maddalena in estasi, opera del 1606, scoperta recentemente dalla storica dell’arte Mina Gregori in una collezione privata olandese.
Con questa esposizione Caravaggio torna in Giappone dopo 15 anni e come sottolineato dall’Ambasciatore italiano, Domenico Giorgi, se in Italia la fama di Caravaggio è cresciuta negli anni quasi quanto quella di Michelangelo, “in Giappone i suoi dipinti sono relativamente ancora poco conosciuti”.
L’esposizione è suddivisa in aree tematiche e riunisce opere provenienti da diversi musei italiani e da alcune collezioni private, tra cui la Cena di Emmaus presa in prestito dalla Pinacoteca di Brera, Il Ragazzo morso dal ramarro, proveniente dalla Fondazione Longhi di Firenze, il San Giovanni del deserto dallo GNAA Palazzo Corsini di Roma, il Bacco proveniente dalla Galleria degli Uffizi di Firenze.
Ma proprio a proposito del trasferimento delle opere del grande maestro, il sindacato Confsal Unsa Beni culturali della Toscana, ha inviato una lettera al ministro per i Beni culturali Dario Franceschini “affinché si preoccupi delle opere attualmente esposte al National Museum di Western Art di Tokyo, dove, fra le decine di opere esposte, si trovano quasi il 40% delle opere autografe di Caravaggio nonostante, l’alto rischio sismico di quel territorio: è preoccupante l’attuale situazione di inspiegabile riserbo su tutta l’operazione, – continua il sindacato – seguita anche dalla mancanza di comunicati ufficiali del Mibact di questa importante esportazione all’estero di decine di opere (quasi 50)”. Per il sindacato non è “del tutto salutare esportare in tale luogo opere tra le più preziose al mondo”. Al ministro viene dunque chiesto in particolare di conoscere i piani adottati per la messa in sicurezza tali opere.