MESTRE – E’ stato inaugurato sabato 1 dicembre, a Mestre, M9, il Museo del Novecento, alla presenza del Presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, il Ministro per i beni e le attività culturali Alberto Bonisoli, il Sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, l’Assessore al territorio, cultura e sicurezza della Regione del Veneto Cristiano Corazzari, il Delegato del Pontificio Consiglio della Cultura Monsignor Carlos Alberto De Pinho Moreira Azevedo, il Presidente della Fondazione di Venezia Giampietro Brunello, l’Amministratore Delegato di Polymnia Venezia Valerio Zingarelli e il Direttore del Museo Marco Biscione.
Si tratta del più importante progetto della Fondazione di Venezia, che ha investito 110 milioni di euro per contribuire al rilancio e allo sviluppo della terraferma veneziana.
I numeri di M9
Il Museo è ospitato in una struttura costituita da 7 corpi di fabbrica di cui 3 nuove edificazioni: al piano terra si trova l’auditorium/cinema 4k di 280 mq e 200 posti con visori VR; al primo e secondo piano ci sono 2.610 mq esposizione permanente; al terzo piano 1.400 mq esposizioni temporanee ed eventi. Inoltre ci sono 2.485 mq superficie interrata per vani tecnici, depositi, parcheggi; 2.260 mq aree servite dal sistema di attivazione di massa. Il complesso è alimentato con 86.000 kWh di energia solare annua media prodotta da 276 pannelli fotovoltaici, mentre 63 sonde del campo geotermico a 110 m di profondità producono il 100% del riscaldamento e il 40% del rinfrescamento. Oltre 20 mila elementi di ceramica policroma rivestono le facciate delle nuove architetture; 6 nuovi attraversamenti pedonali garantiscono la permeabilità dell’area. Infine ci sono 4 grandi spazi per gli eventi.
Multimedialità tra arte contemporanea, storia, architettura sostenibile e servizi per i cittadini
M9, ispirato a esperienze internazionali di rigenerazione urbana, propone un format innovativo nel quale cultura multimediale, architettura sostenibile, tecnologia, servizi per i cittadini e forme innovative di commercio viaggiano sullo stesso binario per generare occupazione, crescita e benessere per la collettività.
La mostra permanente del Museo si sviluppa su due dei tre piani dell’edificio principale. La narrazione è interamente multimediale – i materiali digitali (6 mila foto, 820 video per circa 10 ore di filmati video montati, 500 record di materiale iconografico, tra manifesti, periodici, quotidiani e materiale grigio, 400 file audio) provengono da 150 archivi, le installazioni multimediali e interattive sono 60, i contenuti sono curati da 47 tra storici, sociologi, architetti, scrittori – e suddivisa in 8 sezioni tematiche: Demografia e strutture sociali; Consumi, costumi e stili di vita; Scienza, tecnologia e innovazione; Economia, lavoro, produzione e benessere; Paesaggi e insediamenti urbani; Lo Stato, le istituzioni, la politica; Educazione, formazione e informazione; Cosa ci fa sentire italiani.
L’esposizione museale permanente su due piani sarà affiancata da un terzo piano per le mostre temporanee, che approfondiranno le tematiche del Museo spaziando dalla fotografia, al design, all’arte, alla tecnologia.
Bonisoli, un progetto che riqualifica anche una parte della città
“Un’idea di museo nuova e all’avanguardia che permette al visitatore di sviluppare delle emozioni, un proprio percorso interno”. Così Alberto Bonisoli, ministro della cultura, ha definito il nuovo Museo. “Il museo – ha aggiunto il ministro – punta anche a riqualificare una parte della città. E questa è una sfida ancora più bella perché di solito si pensa a Venezia e si parte da piazza San Marco. Ma c’è una città attorno ed è una realtà molto importante sulla terra ferma. Dove i cittadini abitano, e dove hanno bisogno esattamente come tutti gli altri delle istitutizioni, di ricevere dei servizi di eccellenza di qualità e anche molto sofisticati”. Infine ha concluso Bonisoli: “I colori sono singolari, ma lo trovo un progetto interessante”.