ROMA – Durante il Question Time del 23 aprile alla Camera dei Deputati, il ministro della Cultura Alessandro Giuli ha annunciato che è allo studio un intervento per la riduzione dell’aliquota IVA applicata alle opere d’arte, agli oggetti da collezione e d’antiquariato. Il ministero dell’Economia e delle Finanze, secondo quanto dichiarato, sta collaborando alla definizione delle coperture necessarie.
L’intervento arriva in risposta a un’interrogazione parlamentare che chiedeva chiarimenti in merito a precedenti dichiarazioni sul tema. La proposta mira a rivedere l’attuale disciplina fiscale con l’obiettivo di ridurre il divario esistente rispetto ad altri Paesi europei, dove per beni simili sono previste aliquote agevolate.
Le criticità del sistema attuale
Nel corso del suo intervento, il ministro ha evidenziato alcune conseguenze associate all’attuale regime fiscale: dalla difficoltà per gli operatori italiani di competere a livello internazionale alla possibilità di una contrazione degli investimenti nel settore. Sono stati citati anche i rischi legati a una progressiva delocalizzazione delle attività verso mercati con condizioni fiscali più favorevoli.
Il riferimento è in particolare alla disomogeneità delle aliquote IVA a livello europeo, che secondo Giuli produrrebbe effetti distorsivi per il mercato interno. Il settore dell’arte, ha sottolineato, coinvolge una filiera articolata che include creatori, restauratori, trasportatori e organizzatori di eventi, tutti potenzialmente penalizzati dal quadro fiscale attuale.
“I nostri attori culturali – ha detto Giuli – se messi in condizioni di competere ad armi pari, potrebbero rendere l’Italia un centro internazionale delle operazioni di scambio e incrementare la crescita economica del settore, così alimentando lo stesso gettito fiscale”.
Il ministro ha quindi citato proposte normative in fase di studio. Al momento, tuttavia, non sono state indicate tempistiche o dettagli tecnici, ma il tema è tornato al centro del dibattito parlamentare.