Nato a Le Havre il 31 luglio 1901, Dubuffet visse girando il mondo, tra Europa, America e Sudamerica. Cominciò a dedicarsi all’arte a partire dal 1942, nel ’44 a Parigi espose la sua prima personale, nel ’47 diede vita alla Compagnie de l’Art Brut. Mirò, Klee, Kandinsky furono i suoi grandi ispiratori, pionieri di quell’arte astratta, ispirata alla spontaneità e alla purezza del disegno infantile, che per Dubuffet rappresentò molto più che un modello estetico, quasi un modello etico e ideologico. Artista poliedrico e multiforme Dubuffet impiegò materiali diversissimi per dar vita a immagini labili e evanescenti ma nello stesso tempo “materiche”, viventi della stessa materia utilizzata dall’artista, personaggi talvolta assurdi, a volte elementari e buffi, carichi di malinconica comicità, informi e deformi esemplari di una estetica antigraziosa e inquieta.
Questa esposizione di Basilea è la prima dopo oltre 20 anni, che permetterà di apprezzare e conoscere in maniera più approfondita questo artista “insolito” e forse poco noto ai più, che ha invece avuto una importanza talmente rilevante da poter rintracciare la sua influenza in molti protagonisti della scena artistica contemporanea, da Jean-Michel Basquiat, a Keith Haring e David Hockney.
Le opere esposte sono state prestate da importanti istituzioni museali fra cui: Solomon R. Guggenheim Museum – New York; Centre Pompidou – Parigi; Fondation Louis Vuitton; Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris; National Gallery – Londra; Hirshhorn Museum and Sculpture Garden – Washington; Detroit Institute of Arts; Moderna Museet – Stoccolma; Museum Ludwig – Colonia; Staatliche Kunsthalle – Karlsruhe; Kunsthaus Zürich.
Tra le opere esposte sarà presente anche Coucou Bazar un lavoro del 1963 che rappresenta l’aggregazione di pittura, scultura, teatro, danza e musica, un’opera a 360 gradi e massima espressione dell’arte di Dubuffet.