ROMA – Si chiama “Dive in the Past” il videogioco di archeologa subacquea dedicato tanto ai più piccoli quanto ai loro genitori. Appartiene alla categoria dei “Serious Game”, ed è stato sviluppato dalla 3D Research, un’azienda spin-off dell’Università della Calabria, grazie al progetto MeDryDive finanziato dal programma Cosme della Commissione europea. Il team messo in campo dalla 3D Research, ha visto al lavoro esperti di computer grafica, realtà virtuale e archeologia subacquea che hanno, a loro volta, coinvolto i partner del progetto in altri quattro Paesi europei: Grecia, Croazia, Albania e Montenegro.
Dopo aver collaborato con diversi musei archeologici del centro e del Sud Italia, fornendo loro le tecnologie necessarie per digitalizzare e rendere fruibili reperti e siti archeologici, il team di ricercatori calabresi ha acquisito negli anni un know-how unico al mondo nella ricostruzione in 3D di siti archeologici subacquei, con un processo che va dall’acquisizione dei dati fino allo sviluppo di applicazioni di realtà virtuale.
I creatori del videogame hanno messo a punto una serie di modelli 3D in grado di rappresentare in maniera iperrealistica il fondale con i reperti archeologici, ma anche la flora e la fauna che popolano l’ambiente marino. Una rappresentazione dei siti archeologici sommersi che è possibile esplorare sia attraverso dei sistemi di realtà virtuale che, adesso, anche attraverso il videogioco. La realizzazione di quest’ultimo ha visto impegnato per oltre un anno informatici, graphic designer, sviluppatori, animatori, sceneggiatori e, ovviamente, archeologi.
“Per realizzare il gioco – spiega Fabio Bruno, presidente della 3D Research, che ha curato il progetto – è stata fondamentale la collaborazione con gli enti che tutelano i siti culturali sommersi in cui è ambientato il gioco. Abbiamo infatti avuto l’autorizzazione e il prezioso supporto del Parco Archeologico dei Campi Flegrei, dell’Istituto centrale per il restauro, dell’Eforato per le Antichità Subacquee del ministero della Cultura e dello Sport della Grecia, dell’Università di Zara. Importantissima è stata, inoltre, la collaborazione con gli archeologi subacquei che ci hanno guidato nella modellazione 3D”.
Il principale obiettivo del gioco – spiega Marco Cozza, direttore Tecnico di 3D Research – “è quello di stimolare l’interesse del pubblico nei confronti del Patrimonio culturale subacqueo, sensibilizzarlo all’importanza della sua valorizzazione e favorire un rilancio del turismo di settore’’.