ROMA – E’ il re del mercato dell’arte. Stiamo parlando di David Hockney, il cui Portrait of an Artist (Pool with Two Figures) è stato venduto all’asta nel 2018 diventando l’opera più pagata di sempre di un artista vivente.
All’inizio della carriera il suo lavoro era per certi versi simile a quello di Francis Bacon, ma presto venne ascritto alla scena Pop Art nel momento in cui cominciò la sua serie Swimming Pool, dipingendo ritratti e scenografie e lavorando con fotografia, paesaggi, sperimentazioni.
“Art Night” dedica la puntata di venerdì 5 febbraio a questo grande artista, con il documentario in prima visione “David Hockney. L’eternità ritrovata” di Michael Trabitzsch, prodotto con Arte France, che racconterà l’uomo e l’artista.
“Disegno il mondo, disegno me stesso” ha detto Hockney. Fin dall’inizio è stato coinvolto in un dialogo continuo con la sua epoca. In tal modo, ha utilizzato ogni formato e mezzo artistico a sua disposizione: pittura, disegno, installazione, scenografia, fotografia, collage e telefono cellulare. Hockney, cresciuto in Inghilterra, fuggito dai vincoli delle piccole città per vivere in California, ha lavorato a Parigi, Londra e New York, per poi tornare in Inghilterra, dove risiede oggi.
Il documentario si concentra su quei luoghi della sua vita che hanno fortemente influenzato il suo lavoro, utilizzando una notevole quantità di filmati d’archivio per evidenziare le varie fasi della sua opera in relazione ai luoghi in cui ha vissuto e lavorato.
A seguire, “Art Night” racconta come i riflessi della Pop Art siano arrivati fino in Italia, trovando terreno fertile negli artisti della Scuola di Piazza del Popolo. Lo racconta il documentario di Giuseppe Sansonna “Ombre elettriche”, prodotto da Rai Cultura, con la consulenza scientifica di Alessandro Masi. Protagonisti lo stile e l’arte degli anni ’60 visti da due punti diversi: Roma e Londra. In primo piano i lavori di Franco Angeli, Tano Festa, Mario Schifano.