ROMA – Pochissimi giorni, dal 28 agosto al 9 settembre, per visitare la mostra fotografica dedicata alle fotografie di Marcello Geppetti, il fotografo italiano morto nel ’98 che David Schonauer, editore di American Photo, definì “il più sottovalutato della storia!”. l tempo di uno scatto: ’58-’68-’78, alla Casa del Cinema di Roma a ingresso libero, permette quindi di vedere immagini ancora non troppo conosciute che raccontano un lasso di tempo, dal ’58 al ’78, in cui l’Italia cambiò profondamente. Curata da Made in Tomorrow e Marcello Geppetti Media Company racconta, con l’occhio di chi ha vissuto quegli avvenimenti in prima persona, due decenni di storia italiana, spesso interpretati dalle grandi produzioni cinematorgrafiche.
“Cronologicamente si parte dal 1958, anno di rinascita e desideri – spiegano gli organizzatori della mostra – Roma ospita il più grande fenomeno di costume del Novecento, la Dolce Vita. Ma la luce di tutti quei riflettori finirà per accecare i Sessanta. Dal ’62 in poi, infatti, l’entusiasmo si spegne e si accendono i tumulti nei cuori dei più giovani. Non basteranno le danze scatenate nel neonato Piper (1965) di Via Tagliamento a placarli. Arriverà quel 1 marzo 1968, con i suoi scontri a Valle Giulia, a cambiare le carte in tavola e a relegare in secondo piano la leggerezza del periodo precedente. Si apre così una delle finestre più buie della storia del nostro Paese, quella degli “Anni di piombo”. Un climax di violenze che culminerà nel 9 marzo 1978, giorno del rapimento di Aldo Moro e dell’uccisione della sua scorta. Uno spartiacque incolmabile, ancora oggi pieno di interrogativi”.
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