TORINO – La 29esima edizione del Salone del Libro di Torino ha inaugurato il 12 maggio con il taglio del nastro da parte del ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini.
Il programma della kermesse 2016 è stato presentato nella Sala Gialla, dal presidente e il direttore della Fiera, Giovanna Milella ed Ernesto Ferrero, il sindaco Fassino e il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, il direttore di Lingotto Fiere, Regis Faure. “Una grande edizione con 1.200 eventi e oltre mille editori che apre la seconda fase della storia del Salone proiettata sul futuro” ha detto il sindaco di Torino, Piero Fassino.
Nel suo discorso Franceschini ha invece sottolineato come l’investimento del Governo in cultura sia stata una scelta strategica. “Nel 2016 – ha spiegato il ministro – il bilancio del mio ministero è cresciuto del 36% a cui siaggiunge il miliardo approvato dal Cipe lo scorso 1 maggio. Usando questa carta si vince, si volta pagina”. “Alcuni dati relativi al 2015 – ha aggiunto Franceschini – ci dimostrano che qualcosa sta cambiando: si sono avuti più lettori e il trend prosegue anche nel 2016, ma anche più biglietti venduti per concerti, teatri, musei, più cd musicali acquistati”. Inoltre parlando del provvedimento dell’Art bonus, Franceschini ha osservato: “i dati sono tutti positivi anche se con differenze tra le diverse parti del Paese. C’è però’ poco ancora per quanto riguarda le donazioni per le biblioteche e su questo bisognerebbe cercare di costruire un percorso”.
Il ministro ha inoltre annunciato l’impegno a proporre l’eliminazione dell’Imu sulle librerie precisando che il mancato introito non sarà a carico dei comuni ma con trasferimenti dello Stato. ”Riconosco il valore delle librerie – ha detto Franceschini – spesso costrette a lavorare in un mercato difficile anche per la concorrenza online,e per questo sono impegnato a proporre l’eliminazione dell’Imu sulle librerie”.
Franceschini ha anche annunciato che il 24 maggio sarà firmato a Roma un patto con le tv che impegna al sostegno alla lettura. “Nel mio primo anno al Salone del Libro, nel 2014, avevo detto che il sistema tv aveva molte responsabilità nel non aver sostenuto la lettura. Le tv possono concretamente farlo non attraverso trasmissioni che si rivolgono a chi legge già, ma nella tv generalista attraverso la fiction, attraverso messaggi e segnali precisi”. Per la firma del 24 maggio “stiamo raccogliendo adesioni – ha spiegato il ministro – dalle tv nazionali”.
Infine il ministro ha rilanciato una proposta, ovvero donare un libro alle mamme alla nascita dei loro figli affinché comincino presto a leggere ad alta voce ai loro bambini. “Dobbiamo fare tutto il possibile – ha concluso il ministro – per promuovere la lettura tra i bambini, anche i più piccoli. L’idea di regalare un libro alla nascita è già stata adottata da parecchi Paesi e in Italia c’è un progetto pilota in Umbria”.