ROMA – E’ in programma a Palazzo Caffarelli, dal 25 marzo 2020 al 10 gennaio 2021, la mostra “The Torlonia Marbles. Collecting Masterpieces”, a cura di Salvatore Settis, che presenta al pubblico 96 splendidi marmi della Collezione Torlonia, restaurati grazie al contributo della maison Bulgari.
La Collezione, composta da 620 capolavori, è la più importante raccolta privata di arte classica, la cui genesi si deve alla passione per il collezionismo di antichità di alcuni membri della famiglia Torlonia. Fu proprio il principe Alessandro Torlonia a fondare nel 1875 il museo di via della Lungara in cui furono esposte le 620 statue greche e romane della collezione.
L’esposizione capitolina è frutto di una sinergia tra diverse Istituzioni e di un accordo stipulato tra il Mibact e la Fondazione Torlonia il 15 marzo del 2016 che permetterà di svelare i capolavori di una collezione ad oggi inaccessibile.
Come spiegato dal ministro dei Beni Culturali e del Turismo, Dario Franceschini: “Abbiamo avuto il privilegio di vedere una parte delle opere che andranno in mostra, alcune delle quali sono ancora in corso di restauro. Davvero siamo storditi da tanta bellezza che il pubblico non vede da 70 anni”. “Realizzare una mostra del genere – ha sottolineato Franceschini – sembrava un’operazione impossibile. Il percorso fin qui realizzato prevede che questa esposizione girerà per il mondo. Il tema ora sarà selezionare le autorevolissime richieste che stanno arrivando dai più grandi musei del mondo. E poi si creerà a Roma il museo Torlonia. Un ritorno attraverso un percorso da costruire”.
La mostra infatti, come anticipato dal ministro, dopo la tappa romana sarà presentata anche in altri musei del mondo che ne hanno già fatto richiesta.
“Abbiamo cominciato a pensare a questo progetto diversi anni fa”. Ha raccontato Salvatore Settis – “In questo periodo sono cambiate le persone ai vertici delle Istituzioni che hanno continuato comunque a lavorare”. “Questa mostra – specifica Settis – è la storia di un accordo tra le Istituzioni: si svolgerà sul Campidoglio, in spazi comunali, ma ha coinvolto pure istituzioni statali”.
Il vicesindaco di Roma Luca Bergamo ha invece rimarcato come la mostra sia frutto di una collaborazione pubblico-privato, aggiungendo che “la continuità istituzionale ha permesso di portare a termine il progetto e che deve entrare nella nostra cultura politica”.
Infine Alessandro Poma Murialdo, presidente della Fondazione Torlonia, ha concluso sottolineando che “l’accordo stipulato tra mio nonno Alessandro Torlonia e il ministro Franceschini era innovativo e all’epoca ancora un sogno. Ora abbiamo delle certezze, l’accordo prevede una sequenza di fatti che porteranno sempre di più all’istituzionalizzazione dell’attività privata della Fondazione. La collezione sarà fruibile e potrà essere studiata”.