MILANO – “Il Palazzo è il cuore delle nostra attività – dichiara Sergio Urbani, direttore generale della Fondazione Cariplo – e oggi ha un allestimento funzionale che raccoglie il nostro modo di operare ma è anche un raccoglitore di tesori come alcuni dipinti preziosi che noi rivediamo oggi dopo circa due anni di lavori. Questi quadri sono la parte più importante del nostro patrimonio artistico e vengono in parte esposti qui, altri nelle Gallerie d’Italia in Piazza della Scala”. “Per noi la cultura – continua Urbani – è la chiave importantissima di innovazione e costruzione di una comunità è un modo diverso di vedere la realtà, un momento di crescita all’interno della collettività. Noi quindi lavoriamo da sempre su due binari: la tradizione da un lato e dall’altro l’innovazione con progetti nelle scuole, imprese culturali o trasformando la cultura in un momento di aggregazione in zone della città più difficili come le periferie. Queste sono alcune delle attività svolte da Fondazione Cariplo”.
Dopo l’intervento di restauro sono state ricollocate all’interno numerose opere d’arte di prestigio dell’arte lombarda. Gli splendidi quadri saranno esposti anche in altre città lombarde.
“La maggior parte dei nostri quadri dell’800 Lombardo – ha spiegato Renato Ravasio, amministratore unico di Fondazione Cariplo – Iniziative Patrimoniali Spa – è conservata all’interno delle Gallerie d’Italia, a Palazzo Melzi d’Eril abbiamo una selezione dei dipinti principali. Recentemente la Fondazione ha deciso di portare sul territorio le proprie opere, circa un migliaio, più belle e meritevoli di essere esposte al pubblico”. “Abbiamo quindi deciso di organizzare iniziative territoriali presso le varie fondazioni comunitarie. Alcune di queste giornate le abbiamo già organizzate a Lecco, Lodi e Mantova con una grandissima affluenza di pubblico. Il primo settembre proseguiremo organizzando una giornata a Bergamo per poi continuare con un’esposizione alla Villa Reale di Monza e successivamente a Varese. Iniziative che registrano sempre una grandissima partecipazione. Il nostro obiettivo – conclude Ravasio – è quello di consentire alle popolazioni delle province di avere una conoscenza diretta del nostro patrimonio artistico”.