DUBAI – La Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale e il suo ente strumentale Fondazione Cultura e Arte, sbarcano negli Emirati Arabi, per partecipare alla Art Dubai Week 2019, la prestigiosa fiera d’arte che quest’anno riunirà oltre 90 gallerie provenienti da più di 40 Paesi, suddivise in quattro sezioni: Contemporary, Modern, Residents e l’edizione inaugurale di Bawwaba (in arabo: ingresso, porta), una nuova sezione, curata dalla franco-camerunese Élise Atangana, che presenterà opere di artisti basati o focalizzati su America Latina, Africa, Medio Oriente e Asia centrale e meridionale.
Le due Fondazioni hanno sostenuto l’edizione 2019 del progetto Campus Art Dubai (CAD) che verrà presentato nel corso della Fiera e sono gli unici “programme supporters” italiani dell’evento emiratino.
Il progetto CAD, giunto alla settima edizione, prevede la partecipazione di giovani artisti originari degli Emirati Arabi o stabilmente operanti nel Paese che attraverso un seminario intensivo di 6 mesi – da ottobre 2018 a marzo 2019 – hanno l’opportunità di studiare e lavorare a stretto contatto con tutor internazionali di comprovata esperienza nel campo dell’arte (curatori, critici, professori) e di confrontarsi con importanti galleristi del posto.
L’edizione di quest’anno si concentra su aspetti quali introspezione, riflessione e autocritica, invitando i giovani coinvolti a interrogarsi sul ruolo degli artisti e sul loro rapporto con la città. Il percorso di studio, seguito da un periodo di residenza, terminerà p
oi con l’esposizione delle opere così realizzate, durante la prestigiosa Art Dubai Week 2019. Quest’anno i lavori in mostra saranno quelli dell’architetto palestinese Dima Srouji, dell’artista multimediale filippino Augustine Paredes e di altri due artisti provenienti da Dubai: Jumairy e Mohamed Khalid.
«L’assunto fondamentale che ispira la nostra azione – ha dichiarato il Prof. Avv. Emanuele – è il mio pensiero cardine, secondo cui l’arte è lo strumento principale atto a favorire un dialogo costruttivo tra i popoli, senza alcuna barriera di razza o religione. Gli Emirati Arabi, e la città di Dubai in particolare, ci sono parsi gli interlocutori ideali con cui intessere un rapporto in tal senso, coniugando la nostra tradizione ed il nostro patrimonio culturale millenario con una realtà dinamica, in grande crescita e fortemente proiettata nel futuro per ciò che riguarda l’arte contemporanea e non solo».