FIRENZE – Giovedì 6 maggio 2021 torna visitabile la Galleria dell’Accademia di Firenze, con un nuovo allestimento e un nuovo percorso espositivo. In questo lungo periodo di chiusura, infatti, il museo è stato impegnato in grandi cantieri di ristrutturazione che hanno richiesto la movimentazione di oltre 600 opere. Un nuovo e suggestivo allestimento, dunque, non mancherà di sorprendere il pubblico.
Il David di Michelangelo, inoltre, non sarà più solo ma circondato da centinaia di opere in gesso raffiguranti personaggi dei secoli XVIII e XIX. Si tratta dei gessi di Lorenzo Bartolini, solitamente conservati nella Gipsoteca, capolavori della collezione del Museo che fino ad oggi potevano passare inosservati.
La Gipsoteca, che ricrea idealmente lo studio di Lorenzo Bartolini, uno dei più importanti scultori italiani a cavallo fra il Sette e l’Ottocento, ospitava circa 450 opere tra busti ritratto, bassorilievi, sculture di varie dimensioni, tutte opere plasmate dall’artista, insieme ad alcuni esempi del suo allievo Luigi Pampaloni.
Questo allestimento – immortalato dalle splendide foto donate alla Galleria da Massimo Sestini – è finalizzato al periodo di durata dei diversi cantieri che interessano sia la Gipsoteca che la Sala del Colosso come le sale Bizantine e il primo piano. Da giugno in poi ci saranno aperture e cambiamenti continui. Mentre a luglio termineranno i grandi lavori sull’impiantistica che coinvolgono tutto il museo e ci sarà finalmente un nuovo impianto di climatizzazione funzionante in ogni sala.
“È stata un’impresa oserei dire ciclopica, ricollocare tutte queste opere – ha detto Cecilie Hollberg, direttrice della Galleria dell’Accademia – I lavori che sistematicamente abbiamo iniziato per risolvere i numerosi problemi conservativi dell’edificio, ci hanno messo di fronte a una grande sfida: ripensare l’assetto espositivo del museo, nel rispetto delle sue collezioni. Sono molto felice del risultato, che ritengo molto accattivante, e di poterlo condividere con il nostro pubblico”.
Nel frattempo tutti i dipinti conservati nella Sala del Colosso sono stati spostati negli ambienti dedicati generalmente alle esposizioni temporanee. Si tratta di una raccolta straordinaria, summa della pittura fiorentina del Quattrocento e del primo Cinquecento, che, grazie a una visione ravvicinata, a un diverso allestimento e ad una illuminazione più accurata, riacquista tutta la sua preziosità, evidenziando particolari che sfuggivano nella precedente sede.
Con l’occasione sarà riaperta anche la collezione degli strumenti musicali, un vero gioiello che raccoglie pezzi straordinari appartenuti alle famiglie granducali dei Medici e dei Lorena, passati successivamente al Conservatorio Luigi Cherubini, tra cui ricordiamo la viola, costruita da Antonio Stradivari, unica al mondo per il suo stato di conservazione originale.