ROMA – Il design sardo è stato protagonista alla Guangxi Design Week di Nanning. Con il progetto “Sardinia: the heart of contemporary rural living”, infatti, la Sardegna si è conquistata una vetrina importante per dare visibilità al territorio, attraverso i migliori prodotti del suo artigianato: manufatti in grado di esprimere anche agli occhi dello spettatore straniero l’incontro magico tra tradizione e innovazione reso possibile dal design.
Lo spazio espositivo di 100 mq messo a disposizione dagli organizzatori, nella mani sapienti della designer sarda Annalisa Cocco, è diventato un set perfetto per raccontare la Sardegna rurale nella forma di un piccolo scrigno di tesori da scoprire: oggetti e materiali tipici (dai tappeti di lana alle borse di sughero), immagini e parole, ma anche installazioni multimediali di suoni e colori. Nei giorni della fiera lo stand è stato anche il centro di scambio di idee e visioni con workshop e conferenze sui temi del futuro dell’artigianato e del turismo che hanno visto la partecipazione di designer, politici, imprenditori, studenti e operatori locali.
La delegazione sarda (composta dal direttore del GAL Paola Locci, dal vice presidente del GAL Giovanni Zanda, dalla consigliera Daniela Melis, dal sindaco di Sarule in rappresentanza dell’unione dei comuni Paolo Ledda, dalla responsabile di comunicazione del GAL Marianna Guiso e dalla art director Annalisa Cocco) è stata protagonista di una serie di conferenze sul main stage della fiera sui temi della tradizione e dell’experience locale oltre che dell’homestay e del “be rural”, nonché di incontri ufficiali con enti e municipalità cinesi che sono stati cornici importanti per avviare discorsi di collaborazione tra i due territori.
Di fondamentale importanza è stata la firma della “Letter of Intention between GAL BMG and Croyo Design Week”, un patto per l’innovazione tra il GAL (nella persona del direttore Paola Locci) e Croyo, ente organizzatore della fiera (nella persona del general manager Bian Kaizheng).
«Questo patto rappresenta per il GAL, per i nostri artigiani e per tutto il territorio molto più di una firma su un documento» – afferma il direttore del GAL Paola Locci. «Il patto sancisce la volontà di creare delle condizioni di collaborazione e di mutuo scambio di conoscenza fra la nostra realtà artigiana e un mercato immenso sempre più proiettato verso il futuro come quello cinese: se sapremo coglierne lo spirito, questa è l’occasione per intraprendere un cammino di rinnovamento che ormai attendiamo da troppo tempo e del quale il territorio deve farsi protagonista».
Sono cinque le eccellenze che hanno rappresentato la Sardegna in Cina: I Tappeti Pratha di Sarule, esemplari unici lavorati a mano dalle ultime depositarie di un sapere antico 8000 anni; i prodotti di ferro battuto Av Metal di Sarule, ovvero oggetti artistici, complementi d’arredo, oggetti architettonici o serramenti impiegabili sia in spazi interni che esterni; i campanacci della famiglia Floris di Tonara; il fiore Sardo DOP di Gavoi e i tessuti e tinture naturali La Robbia.