VENEZIA – S’intitola Fenix DNA l’opera sperimentale di Plessi che, dal 26 luglio al 6 agosto, accenderà il teatro Fenice di Venezia. Un legame antico e profondo quello tra Venezia e Plessi, un connubio speciale, ineguagliabile e irripetibile quello tra l’opera realizzata dal maestro e questo spazio magico, tra i luoghi simbolo della città lagunare.
Plessi, che da sempre mette al centro della sua ricerca artistica gli elementi primordiali e primigeni dell’acqua e del fuoco, anche in questa occasione, si esprimerà attraverso ciò che caratterizza il suo dna, unendolo e fondendolo a quello de La Fenice, grazie a 200 calchi – mai visti sinora – disegnati e modellati dal veneziano Guerrino Lovato, quali prototipi delle sculture e dei bassorilievi di ornato della cavea del teatro, distrutto da un terribile incendio nel 1996 e che ha riaperto le porte, in tutta la sua magnificenza, nel dicembre del 2003. Il cuore stesso del teatro, le sedute di platea, scompariranno per diventare il luogo della narrazione artistica di Plessi grazie ai calchi che – come dice l’artista ”sono l’elemento positivo, quello da cui tutto potrà sempre rinascere”.
La performance di Plessi trasformerà La Fenice in un’altra La Fenice, ancora risorta dalle sue stesse ceneri, come l’animale mitologico di cui porta il nome.
Ogni giorno, inoltre, il pubblico potrà ascoltare le note composte appositamente dal Maestro Giovanni Sparano, eseguite da Pourquoi-Pas Ensemble con la direzione di Alvise Zambon e cantate dal mezzosoprano Francesca Gerbasi per un’esperienza totalmente immersiva di luci e colori, tra l’eco degli elementi di acqua e fuoco da sempre nel dna di PLESSI, di Venezia e della storia del Teatro La Fenice.
L’iniziativa, promossa da Generali Italia tramite il programma Valore Cultura, è prodotta da Fondazione Teatro La Fenice, in collaborazione con Arthemisia.