PARMA – Provengono dal Von der Heydt Museum di Wuppertal (Germania), che ospita una delle più imponenti collezioni dell’Espressionismo tedesco e delle tendenze artistiche del periodo dopo la prima guerra mondiale, le opere che dal 10 novembre sono esposte nella mostra “Dall’Espressionismo alla Nuova Oggettività. Avanguardie in Germania”, a cura di Lorand Hegyi e Gerhard Finckh.
Quaranta lavori per un percorso espositivo suddiviso in due macro sezioni.
Nella prima sono stati raggruppati i maggiori rappresentati dell’Espressionismo tedesco, per lo più provenienti dalla cerchia dei gruppi di artisti del Die Brücke (Il Ponte) di Dresda, quali Ernst Ludwig Kirchner, Erich Heckel, Otto Mueller, Emil Nolde,Karl Schmidt-Rottluf, Max Pechstein, del Der Blaue Reiter (Il Cavaliere azzurro) di Monaco, tra cui Vassilj Kandinskij, Franz Marc, Alexei Jawlensky, August Macke di Der Sturm, la rivista d’arte e galleria con base a Berlino, con autori quali Heinrich M. Davringhausen, Max Beckmann, Karl Grossberg. Nella seconda i rappresentanti della NuovaOggettività (Neue Sachlichkeit), artisti come Karl Hofer, Eberhard Viegener, Otto Dix, Max Ernst, Jankel Adler.
“L’esposizione – spiega il curatore, Lorand Hegyi – propone un approfondimento di un così importante movimento artistico, che più di 100 anni dopo la sua nascita conserva un messaggio estetico ed etico ancora estremamente diretto ed essenziale attraverso un linguaggio empatico che trasmette con efficacia messaggi toccanti, drammatici e spirituali”.
Dalla fondazione del Die Brücke (Il Ponte) di Dresda nel 1905, fino agli ulteriori sviluppi che portarono alla nascita del Der Blaue Reiter nel 1911, ciò che emerge nell’arco di questi anni e rappresenta il terreno comune d’intesa tra gli artisti, è l’impulso alla distruzione delle vecchie regole e la realizzazione di una spontaneità dell’ispirazione, obbedendo in maniera perentoria alle pressioni emotive del proprio essere. Influenzati da Friedrich Nietzsche, Henri Bergson, Walt Whitman, Rudolf Steiner, i giovani artisti si sono avvicinati all’antropologia, all’antroposofia, alla teosofia e anche al Romanticismo, rivisitando l’arte medievale, così come l’arte africana e i temi folklorici.
La nascita della Nuova oggettività, rappresenta invece una sorta di reazione all’Espressionismo. Alcuni artisti, disillusi e rassegnati nel tragico dopoguerra tedesco, si spinsero verso una rappresentazione della realtà senza trucco, molto più cinica e razionale, specchio di una società malata.
La mostra, per la sua qualità, è stata inserita tra gli eventi dell’Anno europeo del patrimonio culturale 2018, promosso dal Parlamento Europeo e dal Consiglio dell’Unione Europea, coordinato dal MiBAC – Ministero per i beni e le attività culturali.
Vademecum
Dal 10 Novembre 2018 al 24 Febbraio 2019
Parma, Palazzo del Governatore
Biglietti: intero 10 euro, ridotto 6 euro, ridotto scuole 4 euro
Info: +39 0521 218889
Orari:
Martedì e mercoledì 15-19. Da giovedì a domenica e festivi 10-19.
Lunedì chiuso. Chiuso il 25 dicembre e 1 gennaio